Sant'Anna metterza. Sant'Anna Metterza
dipinto murale
1500 - 1510
Il dipinto raffigura la Vergine seduta in trono con il bambino in braccio. Dietro di lei, sant'Anna abbraccia la Vergine e posa la mano destra sulla spalla di Gesù bambino
- OGGETTO dipinto murale
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a affresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Veronese
- LOCALIZZAZIONE Museo di Castelvecchio
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Allo stato attuale la materia pittorica dell’affresco si presenta in condizioni critiche, con ampie lacune in alcune parti, che tuttavia non ne compromettono la leggibilità complessiva e che sono, comunque, da ritenere un retaggio delle vicende precedenti all’ingresso nelle collezioni civiche. Come rivelato dai documenti conservati nell’archivio del Museo di Castelvecchio e da una vecchia fotografia, prima dello stacco l’affresco si trovava sotto la tettoia di un fienile, mutilato nell’angolo superiore destro dall’innesto di una trave. Nel 1905, i conti Arrigo e Gustavo Balladoro, proprietari dell’immobile, ne fecero dono alla pinacoteca, suscitando grande apprezzamento nel direttore dell’epoca, Pietro Sgulmero, che giudicava il lavoro «opera senza dubbio di un grande maestro della seconda metà del XV secolo», nonché testimonianza di rilievo per «la storia delle figurazioni agiografiche» (AMC, 2 agosto 1905, prot. 661/VI). A questo proposito, giova ricordare che il soggetto dell’affresco Balladoro discende da un’iconografia piuttosto diffusa – la cui elaborazione aveva preso forma sin dal XIV secolo – nella quale la figura di Anna era aggiunta al gruppo della Vergine e del figlio: dunque ‘messa terza’, ovvero, per contrazione, ‘metterza’. Il senso di composizioni siffatte era quello di evidenziare con grande presa icastica la funzione della madre della Vergine, il cui nome in ebraico significava ‘grazia’, nella genealogia e nella funzione salvifica del Cristo (Calvesi 1988, pp. 34-38). Il tema, peraltro, dovette godere di notevole risonanza anche nella devozione veronese: lo testimoniano non soltanto le differenti versioni di Girolamo Dai Libri (alcune delle quali segnalate da Ericani 1987, p. 311) e la scultura di Giovanni Zebellana, proveniente dalla chiesa dei Santi Apostoli (Ericani 1987, p. 311; Ericani 1991, pp. 24, 33-35; Peretti 2000, pp. 82-83 n. 20), ma anche una tavola dipinta verso il 1515 da Liberale da Verona, conservata presso la collezione Czartoriski di Cracovia (Del Bravo 1963, pp. 44, 46). Sulla paternità dell’affresco, per contro, pare opportuno mantenere una certa prudenza; nondimeno, se sconosciuto rimane l’autore (solo Avena 1954 suggeriva, entro l’ambito di «scuola veronese del XVI secolo», il nome di Giovan Francesco Caroto), è comunque possibile definirne – ancorché nella percezione di alcuni limiti esecutivi – l’appartenenza a quel filone della cultura locale più sensibile ai valori di un’elegante quanto ferma monumentalità e di cui restano alcune testimonianze in decorazioni del territorio, ad esempio nella chiesa di San Rocco a Bussolengo o nell’oratorio di Villafranca. Da un lato, infatti, il pittore rivela delle incertezze nell’impostazione prospettica del basamento e qualche legnosità nel bambino o nell’abbraccio di Anna; dall’altro, però, è in grado di elaborare un’impaginazione non priva di solidità spaziale, a cui affianca, per contrapposto, una pari attenzione per dettagli minori, come provano le rose sparse ancora visibili alla base del trono. Quanto alla datazione, l’assieme dei motivi stilistici e la diffusione dell’iconografia, testimoniata dalle opere menzionate in precedenza, indurrebbero a situare la cronologia dell’affresco verso il primo decennio del Cinquecento, sebbene non siano da escludere alcune oscillazioni temporali, anche in considerazione della persistenza di morfemi tradizionali in un ambiente periferico. (da Alessandra Zamperini 2010, p. 287)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717830
- NUMERO D'INVENTARIO 689
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0