Sposalizio di Maria Vergine. Sposalizio di Maria Vergine
fronte di cassone dipinto
1500 - 1510
Il dipinto raffigura lo sposalizio della Vergine. In primo piano cinque personaggi; nel fondo, un paesaggio roccioso e, a sinistra, un castello
- OGGETTO fronte di cassone dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Veronese
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola, insieme all'inv. 24-1B2156, proviene da una fronte di cassone rinascimentale perduto. Dopo l’ingresso al Museo, i due dipinti furono inseriti nel dorsale di una cassapanca, un intervento di recupero stilistico certamente voluto da Antonio Avena, noto per i suoi assemblaggi di materiali di provenienze ed epoche diverse (le due tavole erano esposte nell'allestimento Avena-Forlati in sala Cangrande, nel dorsale della cassapanca n. 23). Con il recente recupero conservativo sono stati smontati dal pannello che li riuniva e restituiti alla loro incorniciatura originale intagliata, dorata e decorata a bulino. I medaglioni sono purtroppo rovinatissimi. Francesca Rossi (2010, p. 362) constatava che le passate attribuzioni alla maniera di Girolamo Mocetto e alla figura fittizia del quattrocentesco Maestro veronese dei cassoni costituivano proposte fin troppo generiche e scontate. La studiosa escludeva l’ambito veneziano e proponeva di individuare l'autore nel contesto veronese, dell’inizio del Cinquecento piuttosto che nel secolo precedente. Secondo Rossi, nella stesura minuta, nel disegno e nell’organizzazione spaziale, la rappresentazione appare mutuata dal mondo della miniatura e familiarizza con l’iconografia di Girolamo Dai Libri negli elementi del paesaggio di sfondo – la città fortificata a sinistra e la roccia con il motivo dell’arco naturale a destra –, e nell’allineamento delle teste dei personaggi su uno stesso piano orizzontale, che ricorda per esempio la pergamena con i "Musicanti" del Museo di Castelvecchio (inv. 4478-1B1779), databile verso la fine del primo decennio. Tra i vari confronti possibili, la studiosa evidenziava, inoltre, una suggestiva affinità stilistica con il modo di costruire le figure del disegno a chiaroscuro raffigurante una "Coppia con levriero", attribuito a Francesco Morone e poi a Michele da Verona, nella Lehman Collection al Metropolitan Museum di New York (Marinelli 1986, pp. 25, 28, fig. II.9). Più recentemente, Mattia Vinco (2018, pp. 444-445), sulla scorta del confronto con il cofano decorato da Giovanni Francesco Caroto con "Episodi del mito di Atalanta e Ippomene", correggeva la proposta iconografica di Rossi (2010) che voleva raffigurati da "Visitazione" e lo "Sposalizio della Vergine", soggetti che non si incontrano mai nella decorazione dei cassoni a destinazione privata. Secondo lo studioso, la presente tavola raffigurerebbe Atlanta che, dopo aver perso la sfida con Ippomene o Melanione, è costretta a sposarsi con lui, come narrato nelle Metamorfosi di Ovidio (X, 560-567). Nella prima tavola, invece, seppur quasi illeggibile, si intuisce la presenza di alcuni animali in primo piano, cacciati da Atalanta assieme alle compagne. Considerato il pessimo stato conservativo dell'opera, Vinco non ha avanzato alcuna ipotesi attributiva e, seppur in via dubitativa, proponeva di anticipare la datazione tra il 1480 e il 1490 circa. (da Francesca Rossi 2010, p. 362)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717819
- NUMERO D'INVENTARIO 25
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0