Salomè con la testa del Battista. Salome con la testa di San Giovanni Battista sul piatto

dipinto 1800 - 1899

Il dipinto raffigura Salomè con copricapo piumato, riccamente vestita e adorna di gioielli, reggente un piatto con la testa del Battista. Alle sue spalle, a sinistra, una finestra si affaccia su un paesaggio lacustre con montagne, un castello e vari edifici

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Cranach Lucas (maniera)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra i temi figurativi di Lucas Cranach il Vecchio le figure di eroine bibliche come Giuditta, Salomè e Lucrezia ricorrono in svariate versioni pittoriche, riprese generalmente a mezza figura e vestite alla moda cinquecentesca delle regioni sassoni in cui operava l’artista, ma connotate con estrema precisione secondo gli attributi iconografici del caso, la spada, il piatto, il pugnale. Il dipinto, accompagnato da un'etichetta ottocentesca incollata sul retro della tavola che attesa la provenienza da una collezione tedesca, è quasi identico anche nelle dimensioni all’originale dell’artista tedesco realizzato nel 1530, giunto allo Szépmuvészeti Muzeum di Budapest dalla principesca collezione Esterhazy (86,5 x 57,5 cm; Pigler 1968, p. 162 n. 132; Friedländer, Rosenberg 1979, p. 117 n. 232). Nel contesto di una rappresentazione già di per sé arricchita dai minuziosi ornamenti della figura di Salomè e dai dettagli dello scorcio paesaggistico che si intravede dalla finestra a sinistra, la corrispondenza della copia veronese si spinge fino ai minimi particolari. Fa eccezione la semplificazione dei piumaggi sul cappello a falde larghe, crespi e arricciati nell’originale e invece più lisci e schematici nella versione in questione. Altre leggere differenze si notano nell’arrotondamento dei lineamenti dell’effigiata, per cui nella copia le labbra risultano più carnose e il taglio degli occhi meno assottigliato e definito. Le riflettografie a raggi infrarossi effettuate hanno evidenziato una stesura pittorica uniformemente sorda e suggerirebbero, anche per la qualità dei pigmenti scuri sul lato destro, un ambito di produzione ottocentesco della copia, che probabilmente fu ricavata direttamente dall’originale di Budapest. Va comunque tenuto presente che l’arte di maestri come Dürer, Altdorfer, Holbein il Giovane e Cranach, molto ricercata negli ambienti di corte dei paesi nordici, conobbe in realtà il suo periodo di maggior fortuna tra Cinque e Seicento grazie a un’intensa diffusione di copie e derivazioni ed è forse per questo che, in un primo momento, il dipinto era stato assegnato ad una fase più antica (Rossi 2010, pp. 373-374 lo datava tra il XVI e il XVII secolo). Un segno della notorietà che la Salomè di Budapest ebbe proprio in quel periodo ci è pervenuto dalla rielaborazione che ne fece Joseph Heintz il Vecchio intorno al 1600 in un dipinto ora a Vienna, Kunsthistorisches Museum (inv. 862). (da Francesca Rossi 2010, pp. 373-374)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717808
  • NUMERO D'INVENTARIO 5297
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI sul retro, in basso al centro, su un'etichetta con stemma di un casato - ANTONIVS. V[RA?]LRIC. DANN / HAVSER. DE NEÜENTHVRN - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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