Ritratto virile. ritratto d'uomo

dipinto 1500 - 1549

Ritratto a mezzo busto di trequarti a sinistra di un giovane uomo barbuto, con ampio copricapo e catena al collo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Tedesco
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pur godendo di una limitata attenzione da parte della critica, il dipinto è stato saldamente ancorato all’attribuzione alla scuola milanese fin dai tempi del legato della collezione Bernasconi al Museo, prima attribuito a Bergognone (Ferrari 1871), poi a un generico pittore milanese (Adolfo Venturi, comunicazione al Museo, 18 ottobre 1903) e infine, dubitativamente, ad Ambrogio De Predis (Trecca 1912). Ad un esame approfondito, a seguito del restauro del 2004 e delle riflettografie a infrarossi eseguite nello stesso anno, Francesca Rossi (2010, pp. 374-375) sottolineava la difficoltà nel fissare la realizzazione in ambito lombardo e anzi nemmeno di includere il dipinto nel panorama figurativo italiano. Dal punto di vista formale, nessuno degli artisti a cui fu attribuito potrebbe aver ritratto il personaggio con una simile inquadratura, di tre quarti fino alla tempia sinistra e poi, con uno scorcio malamente costruito, girato di profilo dall’orecchio alla nuca. Il risultato non è paragonabile ai profili perfetti di De Predis né tanto meno alla più asciutta e primitiva maniera di Bergognone. L’impostazione ricorda piuttosto la ritrattistica tedesca degli anni di Dürer, così come la foggia degli abiti e del lussuoso berrettone calato sulla cuffia dorata. Quest’ultimo vistoso dettaglio è peraltro distintivo dell’appartenenza dell’uomo, effigiato all’età di trentatré anni (come si ricava dall’iscrizione «annorum Christi»), a un notabile casato, come conferma anche il motto «morto renasco», simboleggiato dalla farfalla del baco da seta. La stesura pittorica è minuziosa nella ricerca del dettaglio anche se meccanica. Rossi (2010) notava, inoltre, la fatica dell'autore nel restituire l’anatomia dell’orecchio, troppo grande e sproporzionato rispetto al volto. Il ritratto è abbozzato con un disegno preparatorio rapido e corsivo a pennello, più rifinito solo per il contorno degli occhi. Alcuni pentimenti mostrano che il pittore aveva segnato la punta del naso più in basso e pensato inizialmente a un berrettone ancora più largo. L’azzurro dello sfondo è interamente ridipinto, mentre l’iscrizione è originale. Non è da escludere che il dipinto possa in futuro rivelarsi la copia antica di un ritratto di qualche personaggio illustre. (da Francesca Rossi 2010, pp. 374-375)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717807
  • NUMERO D'INVENTARIO 919
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI a destra, sullo sfondo - [A]ETATIS / ANNORV. / .XPI - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1500 - 1549

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE