Scena di battaglia. scena di battaglia
dipinto
ca 1515 - ca 1520
Giolfino Nicola (maniera)
1476/ 1555
Il dipinto raffigura una battaglia fra cavalieri e fanti, uno dei quali porta uno stendardo rosso; altre bandiere sono a terra. Sullo sfondo, si riconosce un edificio fortificato con un ponte levatoio
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Giolfino Nicola (maniera)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Eseguito su una tavoletta lignea di spessore sottile, di formato tondo e fortemente incurvata, il piccolo dipinto doveva appartenere alla decorazione di un cassone rinascimentale. Giunto al Museo privo di indicazioni attributive, fu dapprima assegnato a Nicolò Giolfino ([Balladoro, Bernasconi] 1865) ma poi ricondotto all’intervento di artisti di una generazione precedente quali Girolamo Mocetto e Domenico Morone, anche se Giuseppe Trecca (1912) non lo riteneva degno di loro. Secondo Francesca Rossi (2010, p. 388), l’inquadramento nell’epoca e nell’ambiente culturale giolfinesco verso il 1515-1520 parrebbe il più adeguato per l’autore del dipinto, che mostra il linguaggio evoluto di un artista già pienamente addentro al XVI secolo nel dinamismo dell’organizzazione spaziale, impostata lungo linee diagonali con forti scorci prospettici che movimentano il teatro della battaglia, come si nota in particolare nella ripresa della città fortificata di sfondo e delle gambe di un guerriero abbattuto a terra che sbucano dal margine inferiore. Rossi rilevava il rapporto con Giolfino anche nei modelli delle figure di piccole dimensioni, caricate nella gestualità e nei tratti espressivi delle fisionomie. Più di recente, Mattia Vinco (2018, p. 378), riprendendo un'ipotesi formulata da Hans-Joachim Eberhardt (in Brugnoli 2010, p. 148), proponeva di riferire il dipinto con sicurezza a Nicola Giolfino. Confrontando il tondo di Castelvecchio con la tavola raffigurante "Le sabine cercano di trattenere i marini e i figli dalla guerra" della Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Barberini di Roma, lo studioso spiegava i dubbi attributivi con una data piuttosto precoce, attorno al 1510, come d'altronde suggerirebbero le figure dei soldati, ancora più esili rispetto a quelli del "Sacrificio di Ifigenia" del Fogg Art Museum di Cambridge. (da Francesca Rossi 2010, p. 388)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717800
- NUMERO D'INVENTARIO 5586
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0