Madonna con il bambino. Madonna con Bambino

dipinto ante 1508 - ante 0000

Il dipinto raffigura la Madonna in trono con il bambino davanti ad un parapetto. La Vergine porge il seno sinistro al bambino. Oltre l'alto schienale del trono, un paesaggio con montagne, rocce e architetture

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
    tela/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Morando Paolo Detto Cavazzola (1486/ 1522)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come la tarda "Madonna con il bambino e san Giovannino" (n. inv. 1389-1B0085), anche questa versione del tema proviene dalla collezione di Cesare Bernasconi, nel cui catalogo a stampa del 1851 è citata per la prima volta. In entrambi i casi non conosciamo nulla della loro storia precedente, neppure dove e quando il proprietario le avesse acquistate. La nostra "Madonna" appartiene però all’estremo opposto della breve carriera di Morando. Essa apre infatti il catalogo conosciuto dell’artista, precedendo la "Madonna con il bambino" di Villa Cagnola a Gazzada (Varese), che è datata 1508 e che, per quanto fragile e immatura, mostra in nuce il linguaggio che l’autore esprimerà nelle sue opere successive, con un deciso progresso verso forme più semplici e allo stesso tempo più ampie e sicure, modellate da un chiaroscuro più robusto. La "Madonna allattante" di Castelvecchio, invece, nella secchezza della condotta pittorica, nell’impacciata rigidità delle figure, nella loro assoluta refrattarietà a qualsiasi cedimento sentimentale rivela a tal punto l’impronta di Francesco Morone – maestro di Morando, a detta di Vasari, e più tardi anche suo socio – che, non fosse firmata, ben difficilmente potrebbe essergli riconosciuta, finendo probabilmente per essere catalogata come un prodotto minore della bottega moroniana. A ribadire la precocità dell’opera è la forma stessa della firma, nella quale l’autore ricorda per la prima e unica volta il nome del padre, quel Taddeo Morando pezarolo (cioè rivenditore di panni vecchi e nuovi) dal quale Paolo eredita il soprannome Cavazzola, il cui significato non è ancora stato spiegato in modo soddisfacente ma che potrebbe riferirsi a un mestiere legato all’industria tessile (Peretti 1998a, p. 17). Nonostante il pittore si firmi sempre «Paulus Morandus» (o «Paulus Veronensis») e come tale sia citato nei documenti coevi, dopo la morte la memoria del suo vero nome svanisce, forse perché Morando è un cognome assai diffuso a Verona e quindi scarsamente qualificante, e per Vasari egli è solo «Paulo Cavazzuola». Un giudizio più approfondito sull’opera è ostacolato dal pessimo stato di conservazione con cui essa è giunta fino a noi. Nel 1871, stilando il catalogo della quadreria al momento del suo ingresso nelle collezioni civiche, il pittore Carlo Ferrari scriveva che «il dipinto ha molto sofferto, specialmente nella testa della Madonna». L’affermazione sembra quasi eufemistica se confrontata con le sue condizioni attuali, tanto numerose sono le svelature e le sgranature della materia pittorica, diffuse uniformemente su tutta la superficie. Nel 1907 Filippo Nereo Vignola, allora assistente del direttore del Museo civico Giuseppe Gerola, accennava a «ripetuti pessimi ristauri», dei quali tuttavia non abbiamo altri riscontri (Vignola 1907, p. 10). In ogni modo, la tela ormai è quasi meglio leggibile nell’incisione di Lorenzo Muttoni che illustra la monografia di Aleardo Aleardi, edita nel 1853; benché il copista, con un eccesso di pruderie stigmatizzato da Vignola con un eccesso di sarcasmo, si concedesse la libertà di modificare la composizione originale trasformando il seno offerto al lattante in un frutto (non è chiaro se un’albicocca o una susina) goffamente tenuto tra le dita dalla Madonna. (da Gianni Peretti 2010, p. 450)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717739
  • NUMERO D'INVENTARIO 1409
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI in basso a destra - PAVLUS F. TADDAEI / MORANDI - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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