Ancona dei santi Sebastiano e Rocco. Annunciazione

polittico dipinto 1531 - 1531

Nella lunetta in alto: entro un tondo, il Padre Eterno benedicente con il libro aperto su cui vi è un'iscrizione. Sull'architrave: i simboli dei quattro evangelisti. Tra le quattro paraste entro cornici centinate ai lati di una tavola perduta: san Sebastiano, a sinistra, e san Rocco, a destra. Nella predella: scomparti raffiguranti il martirio di san Sebastiano, l'Annunciazione e san Rocco con il cane, alternati con immagini dei quattro Dottori della Chiesa: Agostino, Gregorio, Ambrogio e Girolamo

  • OGGETTO polittico dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veronese
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il polittico proviene dalle collezioni di Andrea e poi di Bortolo Monga ed è confluito nel 1911 nelle raccolte museali. Esso è limitato da una importante cornice in legno d’abete sormontata per tutta la larghezza da una lunetta con al centro l’Eterno in un clipeo entro una cornice a foglia di alloro, intagliata e dorata. Nella sottostante architrave, anch’essa intagliata e ornata di fogliami dorati applicati, sono inseriti i simboli dei quattro evangelisti. Da sinistra l’aquila con il libro, san Matteo con un cartiglio, il leone alato di san Marco, il toro alato con il libro. Tra le quattro paraste con capitello mistilineo, nelle quali s’inseriscono tre cornici centinate, stanno "San Sebastiano" a sinistra e "San Rocco" a destra. La tavola centrale è andata perduta. L’ancona termina nella parte inferiore con una predella suddivisa in più scomparti, raffiguranti il "Martirio di san Sebastiano", l’"Annunciazione" e "San Rocco con il cane". Alle scene si alternano le immagini dei quattro Dottori della Chiesa: Agostino, Gregorio, Ambrogio e Girolamo. Una vecchia fotografia dell’archivio del Museo mostra nel riquadro centrale, collocati forse dallo stesso Andrea Monga in sostituzione della perduta tavola originale, una "Madonna con il bambino" attualmente dispersa (63 x 44 cm) e due piccole tavole sottostanti raffiguranti "Angeli turiferari" (nn. inv. 36355-1B3853; 36354-1B3852). San Sebastiano legato ad una colonna, con un bel capitello mistilineo, in posa a chiasmo, è mostrato come un’icona priva di drammaticità. San Rocco con l’abito e i simboli tradizionali, indica anch’egli come un’icona la piaga della coscia. Un approfondimento prospettico delle immagini è dato dalla lieve torsione dei corpi, dell’avanzare dei piedi sul piano della scena, e dal movimento delle vesti. Le aureole sono circolari, lisce e dorate, i fondi uniformemente verdastri. Le tre scene della predella sono tutte inserite in un paesaggio con architetture e sono vivacizzate da una resa immediata della narrazione, cui contribuisce il colore chiaro e vario dei molti elementi compositivi. Sono la parte migliore dell’ancona e senza dubbio quella più sentita e aggiornata, così che, mentre nelle due figure di santi sopravvive una tradizione ancora goticheggiante, nelle scene della predella l’artista sa rappresentare uno spazio prospettico secondo precise ortogonali, con ampi e puntuali inserti naturalistici, e con un consapevole richiamo all’antico negli elementi architettonici e scultorei. Tradizionale e statiche sono invece le immagini dei quattro Padri della Chiesa. L’ignoto autore utilizza con una certa disinvoltura e un piacevole brio narrativo gli elementi eterogenei della sua cultura: si possono notare infatti desunzioni da Mocetto (per esempio nei due arcieri del "Martirio di san Sebastiano") e da Falconetto (nelle figure maggiori), ma non mancano neppure echi del Liberale più tardo e delle gradevoli produzioni della bottega ‘del cespo di garofano’. La data 1531 fa del polittico un’opera decisamente ritardataria, anche nel contesto veronese, ma è del tutto accettabile se riferita a una destinazione periferica e ad una committenza che privilegi i valori di culto (Sebastiano e Rocco erano tra i santi più amati dal popolo per la protezione da loro accordata contro le ricorrenti epidemie di peste) su quelli estetici e linguistici. (da Caterina Gemma Brenzoni 2010, pp. 288-289)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717689
  • NUMERO D'INVENTARIO 6497
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI nella lunetta, sulle pagine del libro in mano all'Eterno - EGO / SVM / LVX / MVN / DI VIA / VERI / TAS ET / VITA - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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