Introito "Domine ne longe facias". entrata di Cristo in Gerusalemme
Sul recto, piccola iniziale miniata "Cumquem" verde su campo esterno in porporina e campo interno azzurro, ornata con un fiore stilizzato. Sul verso, iniziale "Domine" entro un rettangolo di lamina d'oro decorato con un pattern floreale, istoriata con Cristo che, reggendo la croce, esce da Gerusalemme, nella parte inferiore del foglio l'entrata di Cristo in Gerusalemme a cavallo dell'asina. Testo e iniziale sono scritti entro un cartiglio, realisticamente strappato in più punti, teso contro una scena articolata che illustra la festosa accoglienza di Cristo in Gerusalemme. Sopra all'iniziale è un grande pavone accovacciato, verde e oro, con una lunghissima coda. La lineazione è composta da cinque righi musicali con tetragramma rosso e notazione quadra in inchiostro bruno (scriptor Maestro B)
- OGGETTO miniatura
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MATERIA E TECNICA
ORO
pergamena/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Dai Libri Francesco (1450 Ca./ 1503-1506)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La pagina staccata faceva parte di un graduale proprio del tempo in più volumi. In particolare, era questa la carta iniziale del graduale dalla Domenica delle Palme all'Ascensione che si trovava inserita tra le iniziali inv. 4464-1B1765 e inv. 4463-1B1764. Si può pensare che sul finire del Quattrocento, l'abbazia di Santa Maria in Organo rinnovasse i graduali del "Proprium Missarum de tempore", e che i volumi fossero almeno tre, con inizio rispettivamente dalla Prima Domenica d'Avvento, dalla Domenica delle Palme, dalla Pentecoste. Per la datazione vengono in aiuto l'analisi stilistica e gli antifonari di Castelfranco Veneto (Castiglioni 1985, pp. 17-25), datati 1500-1503, miniati da un maestro nell'atelier Dai Libri con iniziali non figurate. Sfogliando i superstiti registri dei conti di Santa Maria in Organo, si hanno notizie di alcuni pagamenti per miniature. Francesco Dai Libri, nel 1491, riceve un cospicuo compenso in natura: sette minali di frumento (Rognini 1986, p. 180 nota 39), successivamente, e ripetutamente, tra luglio 1495 e marzo 1496, è pagato con denari contanti. I registri non menzionano apertamente alcun graduale, silenzio che tuttavia non induce a rifiutarne la possibilità. Il graduale dalla Domenica delle Palme si apre con il rito della benedizione degli olivi, festa particolarmente cara agli Olivetani, con l'antifona "Hosanna filio David". Solo alla conclusione del rito ecco l'introito "Domine ne longe facias", che cade sul verso di una carta interna. La pagina è così privata della concreta funzione di foglio iniziale - e ciò spiega perché non è contrassegnata con i simboli dell'abbazia - ma non della nobiltà formale riservata al primo introito di ogni graduale. Seppur nel foglio non sia evidenziato alcun simbolo olivetano, l'enfasi data all'episodio dell'asina con il suo puledro potrebbe però essere un indizio in direzione dell'abbazia di Santa Maria in Organo, dove una statua lignea di Cristo a cavallo della mula, di fine XIV o inizio XV secolo, era portata in processione la Domenica delle Palme. Alla fine degli anni ottanta, forse ai primissimi novanta, epoca alla quale far risalire il foglio miniato, l'asse portante della bottega era senz'altro Francesco attivo da circa un quarto di secolo. Come analizzato da Guido Castiglioni (2010, pp. 303-307), gli inizi di Francesco sono fortemente influenzati da Mantegna, le cui pitture erano evidentemente ben note al giovane miniatore, e ancor meglio le incisioni. L’impronta iniziale, arricchita da esperienze probabilmente in ambito ferrarese, si contraddistingue per la fantasia accesa delle narrazioni, così come per la vivacità e preziosità coloristica. Successivamente, le realizzazioni di Francesco propongono sempre più spesso stanche immagini di repertorio nelle ricorrenti iniziali di antifone, salmi e introiti, fino ad esasperare l’innata tendenza al pietismo e a rinsecchire la sua vena espressiva. L'assegnazione della pagina, tradizionalmente ritenuta opera di Girolamo, a Francesco si deve a Gino Castiglioni (2010, pp. 303-307). L'autore rilevava significative similitudini con il salterio della Biblioteca Trivulziana di Milano, in particolare con le due pagine affrontate del "Trasporto dell’Arca", e con gli "Statuti" dei Mercanti, manoscritti entrambi riconosciuti a Francesco, tali da ritenere improbabile l'attività di un miniatore diverso per l'"Entrata in Gerusalemme". I personaggi goffi del "Trasporto dell’Arca" sono puntualmente replicati nel foglio di Castelvecchio; il cartiglio strappato in più punti ricorre analogo negli "Statuti". Anche il modo di colorire l’abito di Cristo che regge la croce, evidenziando solo ombre azzurrine e lasciando il resto campito di bianco, è secondo Castiglioni un vezzo di Francesco, puntualmente proposto nell’allegoria di Verona degli "Statuti". Il confronto più immediato va però stabilito con due episodi delle iniziali già Ward (Eberhardt 1986a, p. 121), che Castiglioni assegnava anche a Francesco. A ciò si aggiungano, in tutto simili alla miniatura del Liber perfectionis vitae, la solita roccia sullo sfondo, la costruzione dell’iniziale "I", il varco rettangolare che ospita la scena, aperto nella lamina d’oro del campo. L’altro episodio, già Ward, le cui similitudini con la scena nell’iniziale "D" sono tali da confermare identità di autore, Francesco appunto, è la "Salita al Calvario". Gianni Peretti (1996) osservava, nella miniatura di Castelvecchio, la derivazione da un’incisione della serie sulla "Passione di Cristo" di Martin Schongauer, riflessione che Castiglioni riprese, affermando come la stessa incisione avesse fortemente influenzato anche la miniatura Ward, con diverse citazioni che fanno credere a due momenti esecutivi separati e a unica fonte di ispirazione. La restituzione del foglio a Francesco consente di anticipare la miniatura di qualche anno, fino alla fine del nono, forse agli inizi dell’ultimo decennio. (da Gino Castiglioni 2010, pp. 303-307)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717572
- NUMERO D'INVENTARIO 1326
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI sul recto - [clama]bant in excelsis. Vs. / Cumquem audisset / quod Iesus veniret Iheroso/limam, exiherunt ob vi/am ei. Cum [ramis]. Introitus - gotica libraria -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0