Iniziale "D" (Salmista che indica i propri occhi). salmista che indica i propri occhi
miniatura
1400 - 1410
Frammento di iniziale "D" raffigurante un salmista che indica i propri occhi. L'intreccio vegetale, partendo dal corpo della lettera, si estende ben oltre il campo esterno in lamina d'oro. L'iniziale è costituita da una fascia ornata da un motivo a tondini e foglie lanceolate piumettate a biacca. Gotica libraria in inchiostro nero, cinque linee in lingua latina
- OGGETTO miniatura
-
MATERIA E TECNICA
ORO
pergamena/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
-
ATTRIBUZIONI
Scuola Degli Angeli (n.d)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritaglio costituiva l'incipit del salmo 26 "Dominus illuminatio mea" (II mattutino). Assieme ad altre quattro iniziali (invv. 4358-1B0324, 4355-1B1656, 4356-1B1657, 4357-1B1658) doveva in origine appartenere a un salterio/innario liturgico. Come esaminato da Federica Toniolo nel catalogo generale del Museo di Castelvecchio (2010, pp. 89-90), i cinque ritagli sono stati eseguiti da una stessa mano, il cui stile appare ben caratterizzato nella resa delle figure e nelle scelte d'ornato. Identico, nei frammenti in cui è rimasto, l'intreccio vegetale che, partendo dal corpo della lettera, si estende ben oltre il campo esterno in lamina d'oro. Tutte le iniziali sono costituite da fasce o anelli ornati da un motivo decorativo a tondini. Inoltre simili appaiono i colori brillanti giallo paglierino, rosso aranciato, blu, verde, beige. Toniolo sottolineava anche i tratti fortemente espressionistici delle fisionomie: occhi a mandorla segnati in biacca nelle sopracciglia e sottolineati da borse; barbe e capelli ondulati disegnati uno a uno; gesti enfatici e lunghe mani affusolate. Il panneggio ricade sui corpi enfatizzando la lunghezza della figura. Questi caratteri, secondo Toniolo, contribuiscono ad accostare i ritagli di Castelvecchio all'ambito tardogotico toscano e più propriamente fiorentino. Gli intrecci vegetali, le foglie lanceolate a biacca, visibili in particolare nell'iniziale "S" della serie (inv. 4358-1B0324), i motivi a pallini e le scelte cromatiche trovano significativi confronti con gli esiti della cosiddetta Scuola degli Angeli, monastero camaldolese di Firenze, dove vennero a operare tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, artisti di varia levatura, tra cui si distinse don Silvestro dei Gherarducci (Kanter 1994, pp. 9-11; Freuler 1994, pp. 124-126). Di lui si possono citare alcune iniziali con ispirati profeti riconosciute dalla critica come ritagliate da un graduale eseguito da don Silvestro per il monastero camaldolese di San Michele da Murano (Freuler 1992, pp. 480-486; Freuler 1994, pp. 155-156, n. 17 a-g). Questi riferimenti sono indicativi di un ambiente fiorentino dove, anche nell'ambito di miniatori attivi nei primi decenni del Quattrocento, quali Bartolomeo da Fruosino, sarà possibile individuare altre opere dell'artista del salterio cui appartennero i ritagli di Castelvecchio (Kanter 1994, pp. 307-310). L'appartenenza allo stesso volume del ritaglio (inv. 4358-1B0324), che i documenti dell'archivio del museo indicano come proveniente dalla collezione del conte Giovanni Battista Buri, rende plausibile anche per questo ritaglio una provenienza dalla stessa collezione. (da Federica Toniolo 2010, pp. 89-90)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717544
- NUMERO D'INVENTARIO 4354
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI sul verso - [Ut cu]lpa quam / [nox in]tulit. Lucis la / [bascat] munere. / [Precamur] iidem suppli / [ces no]xas ut omnes - gotica libraria -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0