Madonna che adora il bambino tra i santi Giuseppe e Rocco. Madonna che adora il bambino tra i santi Giuseppe e Rocco
dipinto
1500 - 1510
Filippo Da Verona (bottega)
notizie 1510/ 1515
Al centro la Madonna con le mani giunte che adora il bambino sdraiato in primo piano su un parapetto. A sinistra San Giuseppe con il bastone. A destra San Rocco con il bastone e la destra che indica la piaga. Sullo sfondo un paesaggio con fiume, alberi e edifici
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto (xv Secolo)
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ATTRIBUZIONI
Filippo Da Verona (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "Si tratta di una delle tante tavolette devozionali di scuola belliniana. Appartiene ad un gruppo che è tradizionalmente considerato come una fase dell’attività di Francesco di Bernardo, detto Francesco Rizzo da Santacroce (Tempestini 2001). In realtà, come risulta evidente solo che si confronti il san Giuseppe con il "San Girolamo nel deserto" firmato, oggi di ubicazione ignota (Berenson 1957, p. 76, fig. 483), che reca la firma di Filippo da Verona, è un tipico prodotto della bottega di questo pittore, la cui ricostruzione è resa problematica dalla difficoltà di conciliare in un’unica personalità artistica l’affresco della Scuola del Santo di Padova, i quadretti devozionali e le pale d’altare reperibili in chiese della Liguria, dell’Emilia e dell’Umbria, che sembrano di maggior respiro. In questo caso il pittore parte da un prototipo risalente allo stesso Giovanni Bellini, che propone il bambino dormiente o sveglio: si pensi all’esemplare dello stesso Museo di Castelvecchio (inv. 865-1B0110), molto simile a quello della Fondazione Sorlini di Carzago della Riviera (Brescia), nei quali il bambino dorme, e alla Madonna n. 2901 della National Gallery di Londra, parzialmente autografa, con il bambino sveglio. Al gruppo centrale il pittore affianca Giuseppe, a formare una Sacra famiglia, e, per simmetria, Rocco, patrono contro la peste o santo omonimo del donatore. Il bambino è steso su una sorta di basamento in pietra su cui è stato collocato un cuscino; sullo sfondo, un paesaggio. Nessuna esigenza di credibilità logistica sembra turbare l'autore di questa modesta immagine da devozione privata. Fritz Heinemann, nel suo repertorio belliniano, lo schedeva come opera della maniera del suo cosiddetto 'Amico di Girolamo', cioè come uscito dall'ambito di Girolamo da Santacroce, e forse anche come un Francesco Rizzo da Santacroce citato da Fiocco e che Heinemann affermava di non conoscere" (Tempestini 2010)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717540
- NUMERO D'INVENTARIO 5564
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0