Madonna con il Bambino e i santi Rocco e Sebastiano. Madonna con il bambino e i santi Rocco e Sebastiano
dipinto
1450 - 1499
Piccola tavoletta raffigurante al centro la Madonna in trono con il Bambino addormentato, che cerca di coprire con un velo trasparente. A sinistra San Rocco con le mani giunte, a destra San Sebastiano legato a un palo. In basso uno stemma
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di un’opera che, in sede critica, ha posto notevoli problemi sia di attribuzione sia di cronologia. Nella scheda cartacea dell'Archivio del Museo si riporta il riferimento alla scuola veronese del XV secolo, mentre nella collezione Monga veniva ascritta dubitativamente a Girolamo Mocetto (Vignola 1911), e successivamente inserita entro l’ambito di un generico tardo-gotico (Avena 1914), o di un primo rinascimento ancora intriso di suggestioni arcaiche (Sandberg Vavalà 1926; Moench Scherer 1989). Tuttora valida è la breve analisi effettuata da Evelyn Sandberg Vavalà, che evidenzia una commistione tra elementi gotici, nel panneggio della Vergine e nel piedistallo del trono, ed elementi di incipiente rinascimento, nelle vesti di san Rocco e nel parapetto sullo sfondo della scena, motivo quest’ultimo che compare in molte opere ascrivibili alla cerchia del ‘maestro del cespo di garofano’, cioè Antonio Badile II (come rivelano, ad esempio, il trittico di santa Cecilia, inv. 279-1B0368, o quello con i santi Biagio e Sebastiano, inv. 255-1B0385). Non si possono negare alcuni stilemi tardogotici, ribaditi nella magrezza delle figure e, più complessivamente, nel tono di aggraziata irrealtà che spira dalla composizione; tuttavia, è parimenti da riconoscere una certa comunanza, seppure in una forma molto meno elaborata, con lo spirito e le ricerche rinvenibili nella cerchia di Badile (Zamperini 2010). Va, inoltre, ricordato che la devozione a san Rocco (in particolar modo quale protettore contro la peste in associazione con san Sebastiano) si diffonde su vasto raggio, soprattutto nel Veneto, a partire dalla seconda metà del XV secolo (Vauchez 1968; Kaftal 1978). Non sono d’aiuto le lettere e lo stemma, dipinti alla base della tavola: non identificabile quest’ultimo a causa della scarsa leggibilità (cfr. Avena 1914), per quanto concerne la brevissima iscrizione resta oscuro se possa trattarsi delle iniziali del committente o di qualche espressione analoga a «fa[ciendum] c[uravit]» (Zamperini 2010)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717506
- NUMERO D'INVENTARIO 107
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI in basso, sul trono - FAC - capitale -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0