LA CIRCONCISIONE. Corteo orientale in festa

stampa smarginata di traduzione post 1786 - 1797

circoncisione: cerimonia: corteo

  • OGGETTO stampa smarginata di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte/ bulino
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
  • ATTRIBUZIONI Baratti Antonio (attribuito): incisore
    Viero Teodoro (1740/ 1819): inventore
    Novelli Pietro Antonio (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo Alpago-Novello
  • LOCALIZZAZIONE Museo Civico di Belluno
  • INDIRIZZO Via Roma, 28 - 32100, Belluno, Belluno (BL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa fa parte della serie delle quarantotto “Cerimonie religiose dei popoli del mondo”, voluta dall'editore veneziano Teodoro Viero, e realizzata da Antonio Baratti, su disegni di Pietro Antonio Novelli. L'impresa prendeva ispirazione dalle incisioni che Bernard Picart aveva prodotto per illustrare i nove volumi delle “Cérémonies et coutumes religieuses de tous le peuples du monde”, usciti ad Amsterdam tra il 1723 e 1742 dai torchi di Jean-Frédéric Bernard. Dalle informazioni a noi note, possiamo ricostruire solo in parte le varie tappe della realizzazione della serie. Viero ottenne il privilegio quindicennale dal Senato veneto nell'agosto 1785, e da un documento conservato al British Museum, datato 9 settembre 1786, sappiamo che, a quell'altezza, almeno dodici incisioni erano state stampate: sei raffiguranti le cerimonie ebraiche, e sei raffiguranti i sacramenti cattolici. Attorno al 1797, almeno quaranta stampe della serie erano state ultimate, come ci testimonia il “Catalogo delle stampe in Rame con loro prezzi in moneta veneta, che si vende presso Teodoro Viero in Venezia nella Merceria dell'Orologio con Privilegio dell'Ecc.mo Senato”. Nel catalogo, viene annotato come la serie sia a sua volta divisa in sette sottoinsiemi, ognuno contrassegnato da una lettera dell'alfabeto: A per le cerimonie ebraiche, B per quelle cattoliche, C per i riti musulmani, D per quelli dei Cafri (termine con il quale si indicavano all'epoca le popolazioni dell'Africa sud-orientale), E per le feste dei Gauri o Zoroastriani, F per quelle dei Baniani (una casta commerciale dell'India), e infine G per i rituali dei Giapponesi. Infine, in un momento successivo, forse attorno al 1819, cioè dopo la morte del Viero, alcune lastre pervennero nella stamperia di Pietro e Giovanni Vallardi a Milano: alcune delle incisioni di questa serie a noi note, presentano infatti, al posto dell'iscrizione “Chez T. Viero a Venise”, l'indicazione “Milano presso P. e G. Vallardi Contrada S. Margherita N. 1101”. Oltre alla questione della cronologia, un altro problema riguarda la paternità delle incisioni di questa serie. Antonio Baratti infatti morì nel 1787, ed è alquanto improbabile che la responsabilità delle incisioni spetto a lui soltanto. La critica ipotizza, a ragione, che nell'impresa siano stati coinvolti anche i suoi figli (Domenico, Pietro e Tommaso), che sappiamo esser stati allevati dal padre nell'arte del bulino. In tutte le stampe della serie a noi note infatti, è presente solo il cognome dell'incisore, tranne in due casi (“Il Matrimonio” e “Le Pagode e le Penitenze dei Fachiri”), dove è esplicitato che l'autore dell'intaglio è “A. Baratti”. In alcuni casi poi, la lastra venne lavorata con l'aiuto dello stesso Viero. Più certo è invece il coinvolgimento del figlio di Pietro Antonio Novelli, Francesco, nella realizzazione dei disegni. È lo stesso Pietro infatti, nelle sue memorie, a riferirlo, collocando la collaborazione al 1790 circa. I disegni preparatori per la serie finora rintracciati, conservati all'Albertina di Vienna, al Szépmuvészti Muzeum di Budapest e al Museo Correr di Venezia, mostrano bene come padre e figlio parteciparono in maniera eguale all'impresa. Da un punto di vista formale, le stampe presentano le medesime caratteristiche: presenza di una lettera di un numero seriale in alto a destra, indicazioni di responsabilità in francese e presenza di un'iscrizione descrittiva bilingue, italiano e francese, in calce. Da un punto di vista stilistico, Pietro Antonio Novelli si distacca dal suo modello (le incisioni del Picart), per un'attenzione al dato materiale e quotidiano, che gli permette di sottolineare, come ha notato la critica, un carattere comunitario dei riti religiosi che andava disegnando, in linea con l'ottica illuminista che ormai era arrivata anche nei territori della Serenissima. La perizia incisoria di Antonio Baratti e dei figli è inoltre riuscita a rendere bene questi aspetti, con un sapiente uso dell'intaglio, restituendo a ogni scena profondità, assieme ai valori atmosferici e luministici, rendendo con precisione i dettagli e le anatomie dei personaggi che affollano le scene. Nel Fondo Alpago-Novello, sono presenti ventitré incisioni della serie: sette dedicate ai Sacramenti Cattolici (MCBL 9701-9707), quattro ai riti islamici (MCBL 9708-9711), sei alle cerimonie dei Cafri (MCBL 9712-9717), due alle celebrazioni dei Gauri (MCBL 9718 e 9719), due ai riti dei Baniani (MCBL 9720 e 9721) e due alle cerimonie dei Giapponesi (MCBL 9722 e 9723)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717206
  • NUMERO D'INVENTARIO 9708
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Padova, Treviso e Belluno
  • ENTE SCHEDATORE COMUNE DI BELLUNO
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - Invente par Novelli d'apres l'Ouvrage de M.r Picart - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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