Edicoletta della Pietà. Cristo in pietà
polittico dipinto
1434 - 1434
Lippi Filippo (1406 Ca./ 1469)
1406 ca./ 1469
Elemento centrale della predella di un piccolo polittico: al centro Cristo che esce da un sarcofago con le braccia aperte; sullo sfondo un paesaggio roccioso con alberi
- OGGETTO polittico dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Lippi Filippo (1406 Ca./ 1469): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Museo di Castelvecchio
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola, giunta in Museo nel 1911, era l'elemento centrale della predella di un piccolo polittico: si conoscono esempi simili nell'attività del Beato Angelico e in Botticelli. Dopo una serie di attribuzioni iniziali, subito dopo l'ingresso in museo, quasi tutte in direzione dell'ambito figurativo veneto, l'indubbia e riconosciuta sfumatura cromatica, ma forse soprattutto psicologica, "veneta", permeata tuttavia da innegabili sigle "morelliane" di diversa origine, ha orientato appunto a partire da Volpe (1956), verso il momento padovano di Lippi, che qui rivela innegabili affinità con Jacopo Bellini. La sottile poesie del paesaggio a terrazze petrose sembra incrociare gli esordi di Domenico Veneziano (si veda il "San Giovannino" di Washington). Ruda (1993) precisa che l'appartenenza della tavoletta al momento padovano non è documentata, tuttavia mai nulla di così "veneto" appare in Lippi. Anche l'espressione del Cristo adolescente, solo e disperato, pare insolita. Andrea Monga (dalla cui collezione proviene), del resto, nei suoi traffici di mercato, non andava di solito tanto lontano a reperire le opere della sua raccolta. Queste considerazioni, ma soprattutto lo straordinario e crepuscolare venetismo dell'immagine ripropongono una datazione intorno al 1434: la tavola dovrebbe quindi far parte di un polittico perduto, dipinto durante il soggiorno padovano del pittore (Marinelli 2010). La singolarità dell'opera, come Ruda sottolinea, l'ha piuttosto isolata e messa in ombra, invece che valorizzata, all'interno del catalogo di Filippo Lippi, malgrado anche l'esposizione fiorentina del 1990. In effetti essa si colloca ancora nel filone che prepara l'arte e lo spirito di Giovanni Bellini, che fu sensibile anche all'apporto toscano di Lippi, di Donatello, dei Della Robbia, non solo di Piero della Francesca
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500715151
- NUMERO D'INVENTARIO 236
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0