Presentazione di Gesù al tempio. presentazione di Gesù al tempio

dipinto 1500 - 1510
Busati Luca Antonio (cerchia)
notizie 1510/ 1539

La scena rappresenta il piccolo Gesù seduto su un cuscino posto sopra un altare, che si volge alla madre osservando il vecchio sacerdote chinato verso di lui; attorno assistono altre quattro figure, di cui quella maschile al centro va presumibilmente riconosciuta in Giuseppe

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Busati Luca Antonio (cerchia)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE S’è per lo più detto (tranne Berenson 1957 e 1958) che il momento rappresentato sia quello della circoncisione: in effetti il gesto dell’inserviente che solleva la veste del sacerdote è desunto da una "Circoncisione" di Giovanni Bellini alla National Gallery di Londra, più volte copiata da allievi e seguaci. Potrebbe trattarsi tuttavia di un utilizzo repertoriale, anche perché alcuni elementi – come la mancanza del coltello con cui venne compiuta l’operazione e la presenza della coppia di tortore nel cesto retto dalla donna a destra – farebbero piuttosto propendere per la presentazione al Tempio (per quanto non vi sia traccia della candela, riferimento alla Candelora qualificante tale tema). Non si può pertanto escludere che vi fosse l’intenzione di richiamare simultaneamente e genericamente entrambi gli episodi, narrati in sequenza nel Vangelo di Luca (2, 21-38). Lo stile dell’autore della tela appare in bilico tra influenze belliniane, specie nelle figure, e cimesche, queste ultime particolarmente evidenti nel paesaggio. La tradizionale ascrizione a Francesco Bissolo, proposta da Bernasconi e accolta da Berenson (inizialmente; accettata anche nella scheda cartacea del dipinto), Gronau, Avena, Trecca e Palmegiano, non appare difendibile. Attribuzioni alternative sono state avanzate da Adolfo Venturi, in favore di Girolamo da Santacroce (comunicazione del 18 ottobre 1903, registrata nella scheda cartacea presso il museo), Berenson, Heinemann e Tempestini. Berenson negli ultimi "Indici" veneti lo inseriva, con un punto di domanda, tra le cose di Pietro degli Ingannati (contraddetto in seguito dalla Caccialupi); Heinemann poneva il dipinto entro un piccolo gruppo da lui ipoteticamente riferito al bergamasco Vincenzo de’ Vecchi; mentre Tempestini lo collocava nel nutrito corpus di un pittore dell’inizio del Cinquecento, in primo momento denominato convenzionalmente ‘maestro veneto dell’Incredulità di san Tommaso’ (per una pala di questo soggetto in San Nicolò a Treviso) e in seguito riconosciuto in Luca Antonio Busati, collaboratore di Giovanni Bellini e a capo di una bottega molto attiva in cui trovarono spazio anche i fratelli Andrea e Francesco. Quest’ultima ipotesi sembra essere la più puntuale, alludendo molti elementi in maniera non generica all’ambiente del giovane Luca Antonio. Tuttavia già in precedenza (cfr. Dal Pozzolo 1992) s’è preferito tener sospesa tale attribuzione in considerazione dello stato conservativo estremamente pregiudicato della tela, di un livello qualitativo inferiore rispetto a quello solitamente esibito dal pittore nelle opere certe e soprattutto della probabile identità di mano – già intravista da Heinemann – con lo "Sposalizio di santa Caterina" all’Accademia Carrara di Bergamo, senza basi sicure riferito a Vincenzo de’ Vecchi da Santacroce, ma neppure convincente come Luca Antonio (si veda in Della Chiesa, Baccheschi 1976, pp. 3, 28; e in Rossi 1979, p. 164) (da Enrico Maria Dal Pozzolo 2010, cat. 140). La riflettografia ha rivelato una crettatura larga, la stesura di pennellate verticali e l'impiego di pochissimo disegno
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500715111
  • NUMERO D'INVENTARIO 1584
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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