Croce dipinta con san Pietro e san Paolo. Croce dipinta con san Pietro e san Paolo
croce del pontile
1440 - 1440
L'opera è costituita da due grandi assi incrociate una sull'altra, di modo che la tavola orizzontale si incastri dietro quella verticale. Presenta al centro Cristo crocifisso e agli estremi quattro medaglioni mistilinei trilobati, con i santi Pietro e Paolo ai lati, il Golgota col teschio di Adamo in basso e il pellicano che si squarcia il petto per sfamare i piccoli al vertice
- OGGETTO croce del pontile
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MATERIA E TECNICA
ORO
tavola/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Veronese
- LOCALIZZAZIONE Museo di Castelvecchio
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le ""baguettes"" della cornice a intaglio fogliaceo sono applicate in due modi diversi: talora prima di procedere all'ingessatura e alla doratura, talaltra dopo l'ingessatura. Lo strato di preparazione del dipinto è di color bianco costituito da un'amalgama di gesso e colla. Il fondo è eseguito a foglia d'oro su una stesura di bolo armeno rosso; presenta incisioni e punzonature. La pellicola pittorica è stata eseguita a tempera in leggeri strati sovrammessi. Alcuni particolari come la spada di san Paolo e una chiave di san Pietro sono stati ottenuti impiegando una lamina d'argento su preparazione color rosso veneziano. Il bordo dorato del drappo che cinge i fianchi di Cristo e la scritta INRI sono stati eseguiti con oro a conchiglia. Evelyn Sandberg Vavalà (1926) notò l'anomalia iconografica della presenza di san Pietro e san Paolo al posto della Madonna e di san Giovanni evangelista. L'enfasi sui principi apostoli, secondo De Marchi, non contrasterebbe nella chiesa di san Silvestro, da dove proviene la croce, dedicata al pontefice responsabile della conversione al cristianesimo della romanità imperiale (2010, cat. 67). Tale scelta, integrata dalle raffigurazioni degli altri due medaglioni, presuppone peraltro una struttura articolata, come un gruppo trionfale, issata sopra un tramezzo, con le figure stanti dei dolenti entro tabelloni autonomi disposti ai lati, secondo modelli veneziani e adriatici (cfr. Annuario Storico Zenoniano 2023). (...) L'ipotesi di riconoscere nella croce di San Silvestro gli inizi del Maestro di Roncaiette, cui aderiscono Lucco e Benati, risale a Carlo Volpe, che intendeva sviluppare l'idea di Roberto Longhi (1947) che questo anonimo avesse una formazione a Verona alla fine del Trecento. Il seguito degli studi è venuto però sempre più chiarendo il radicamento profondo di questo artista nella realtà padovana. Fossaluzza (2000) riferisce l'opera a un pittore veronese, con eventuali influenze bolognesi, tra Michele di Matteo e Francesco Lola, verso il terzo decennio del Quattrocento. Simili manierismi gentiliani si ritrovano negli affreschi della chiesa di Santa Maria Novella a Erbedello (Erbè), il cui collegamento a Giovanni Badile è generico (Ericani 1996, pp. 141-144). Gli affreschi di Erdebello recano una preziosa data 1440 che è orientativa anche per la croce di San Silvestro (De Marchi 2010)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500715097
- NUMERO D'INVENTARIO 10
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI sul tabellone al vertice della croce - I.N.R.I - caratteri gotici -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0