Iniziale "V" o "U" (San Giacomo con un devoto). San Giacomo Maggiore

miniatura 1350 - 1399

Frammento di iniziale "V" o "U" raffigurante san Giacomo Maggiore con un devoto. Il santo, a tutta figura, regge con la mano destra un bastone. Il devoto, inginocchiato e con le mani giunte, indossa un abito blu che sembra stretto da una cintura sotto la vita, mentre san Giacomo ha una tunica rosa coperta da un manto blu. La lettera verde è decorata alle estremità da foglie rosse e blu che si estendono nel campo interno divenendo sfondo della scena figurata

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA ORO
    pergamena/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' impossibile individuare il manoscritto da cui il ritaglio proviene. Il verso reca infatti solo una scritta in grafia moderna con una data 14 febbraio 1387. Risulta, inoltre, difficile determinare se l'iniziale sia una lettera "V" o una "U", mentre è possibile identificare nella raffigurazione dipinta san Giacomo con un devoto. Il santo, a tutta figura, regge con la mano destra un bastone, attributo importante per identificarlo con l'apostolo pellegrino ed escludere invece, come proposto in precedenza, che possa essere riconosciuto in Cristo. Nella scheda del catalogo generale del Museo di Castelvecchio, Federica Toniolo (2010, pp. 88) riconosceva nell'autore un miniatore dell'Italia settentrionale e, come già sostenuto da Aldrighetti, il frammento potrebbe essere ricondotto all'area veronese della metà del secolo. Il riferimento più plausibile è quello con il panorama artistico veronese prealtichieresco, di cui una delle personalità di spicco è quella di Turone, pittore di origine lombarda documentato a Verona tra il 1356 e il 1387, che nel 1360 firma il polittico proveniente dal monastero della Santissima Trinità, oggi a Castelvecchio (inv. 144-1B355). A quest'ambito possono essere avvicinati il panneggio a pieghe cadenzate, l'espressività affabile dei volti e il vivace cromatismo. Consequenziale è l'affinità della miniatura con alcune delle pagine miniate dalla serie dei libri corali, antifonari e graduali, dipinti per la Cattedrale di Verona da numerosi artisti di cui alcuni, attivi negli antifonari databili verso la fine degli anni sessanta del XIV secolo, appaiono sensibilmente suggestionati da Turone (Castiglioni, 1988, pp. 421-426; "La vita di Cristo", 1992; Pigozzo, 1999, pp. 176-177). Federica Toniolo (2010, p. 88), inoltre, sottolineava la vicinanza con i profili delle figure di oranti inginocchiati e l'interesse per la descrizione degli abiti, aggiornati alla moda del terzo quarto del Trecento. Alle iniziali dei volumi della cattedrale rimanda anche l'ornato del ritaglio: le foglie acantiformi, nel frammento dei Musei Civici però privo della profilatura e piumeggiatura a biacca dei corali, il motivo a ovali che decora le nervature, e l'uso di estendere la decorazione fogliacea nel campo interno delle lettere. (da Federica Toniolo 2010, pp. 88)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500715094
  • NUMERO D'INVENTARIO 4524
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI sul verso - 1387 14 februari - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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