campana, opera isolata di Fonderia Colbachini (fonderia) (seconda metà XIX)

campana post 1850 - ante 1898

Campana in bronzo montata su un ceppo di legno non originale. Nota Do diesis o Re bemolle con frequenza della nota nominale pari a 1095 Hz. Analisi tonale: Ottava inferiore Reb -35/100 pari ad una frequenza di 543 Hz; Prima Reb +19/100 pari ad una frequenza di 1121 Hz; Terza minore Mi -13/100 pari ad una frequenza di 1308 Hz; Quinta Lab -87/100 pari ad una frequenza di 1580 Hz; Ottava superiore Reb 21/100 pari ad una frequenza di 2190 Hz

  • OGGETTO campana
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
  • ATTRIBUZIONI Fonderia Colbachini (fonderia)
  • LOCALIZZAZIONE Padova (PD)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Solo ipoteticamente si considera ab antiquo collocata nelle strutture dell’Ospedale Giustinianeo. L’iscrizione ne riferisce l’esecuzione alla Fonderia Colbachini, dal 1898 fregiata del titolo di ‘Fonderia Pontificia’. Tale celebre impresa, dapprima fondata ad Angarano alla metà del Settecento, trovò grazie a Daciano Colbachini la realizzazione delle perfetta simbiosi tra arte e design. La ditta è presente a Padova dal 1838, prima come filiale e dopo, dal 1848, come casa madre. L’esecuzione si collocherebbe prima del 1898, poichè manca l’eminente titolo onorifico concesso dal papa Leone XIII nel gennaio 1898. Il più delle volte le campane, da sempre forte segno identitario di una comunità, sono datate, o recano scritte relative al committente o alle circostanze dell’esecuzione: qui tuttavia non vi è nulla di tutto ciò, perciò fondamentali sono state le indicazioni dell’archeologo Manuel Brun e del maestro campanologo Livio Zambotto (a cui si deve anche la valutazione della sonorità del bronzo), esperti attivi nel MUVEC (Museo Veneto delle campane, in villa Fogazzaro – Colbachini di Montegalda). L’assenza di elementi figurativi, date e iscrizioni, induce a pensare a quei pezzi che nella fonderia dei Colbachini erano sempre pronti, destinati allo smercio spicciolo e per committenti che non necessitavano di pezzi decorati in modo specifico e ‘su misura’. Nel MUVEC, nelle campane, nei calchi, nei fregi decorativi, non si trovano riscontri con l’ornamentazione del nostro pezzo. Può dunque essere che, data la ‘mobilità’ estrema dei calchi in uso per le decorazioni, quelli che ci interessano fossero conservati nella ex fonderia Colbachini di Bassano del Grappa su cui però mancano informazioni; oppure si potrebbe pensare a una prova di fusione, poi commercializzata. Il timbro della campanella non è perfettamente ordinato. Seppur di piccole dimensioni ha un suono buono, molto potente e le vibrazioni si protraggono per parecchio tempo, caratteristica che ha reso famoso il nome Colbachini (precedentemente Colbachin di Angarano) nell’ambito delle campane. Secondo il maestro Zambotto si può proporre un riferimento alle campane di Monte Berico, del 1821. Si potrebbe anche, giudicandola tipologia dell’ornato, spostarla verso la metà del secolo (Giovanna Baldissin Molli, in La Salute e la Fede, 2014)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500690537
  • NUMERO D'INVENTARIO 913927
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Padova, Treviso e Belluno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
  • ISCRIZIONI margine inferiore - DACIANO / COLBACHINI/ E FIGLI/ FONDITORI / IN / PADOVA - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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