Ultima cena
stampa di traduzione,
De Col Pellegrino (1737/ 1812)
1737/ 1812
Personaggi: Gesù; apostoli
- OGGETTO stampa di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte ritoccata ad acquerello, bulino
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
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ATTRIBUZIONI
De Col Pellegrino (1737/ 1812): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo Alpago-Novello
- LOCALIZZAZIONE Museo Civico di Belluno
- INDIRIZZO Piazza Duomo, 16, Belluno (BL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa è segnalata per la prima volta nel catalogo della ditta Remondini del 1803, inclusa in una serie di quattro incisioni riproducenti episodi neotestamentari incentrati sulla figura di Gesù Cristo. Il medesimo catalogo riporta due ulteriori serie da quattro eseguite sempre da Pellegrino De Col aventi come tema le storie di Isacco e di Davide, per un totale di dodici stampe attribuite all’autore e facenti parte di una collezione di cinquantadue rami ricavati dagli affreschi eseguiti dalla bottega di Raffaello nelle Logge Vaticane durante il secondo decennio del Cinquecento. Nei rispettivi contributi Giannantonio Moschini (1883) e Luigi Alpago-Novello (1940) sono a conoscenza delle incisioni di De Col, che loro stessi citano, il primo avendole potute osservare, il secondo riportando la notizia precedentemente data dallo studioso; entrambi tuttavia paiono ignorarne la committenza remondiniana. Abbastanza curiosamente, in particolare, il collezionista bellunese non si avvede che le dodici composizioni erano già entrate a far parte della sua raccolta; egli ricorda infatti che tra le stampe dal lui possedute vi sono «una dozzina di incisioni di scene bibliche da Raffaello, incorniciate da contorni pure raffaelleschi e colorate, le quali devono far parte di un volume uscito nel 1801 col titolo: Picturae peristyli vaticani manu Raphaelis Sanci – In tabulis aeneis nova cura expressae chartisque redditae, e le cui tavole sono 52» (Alpago-Novello 1940, p. 629; Talamo 1987, p. 562). Le dodici scene furono molto probabilmente eseguite da De Col tra il 1799, anno dell'appendice al catalogo Remondini del 1797, in cui ancora non compaiono, e il 1801, data di pubblicazione della raccolta secondo la segnalazione di Alpago-Novello, che ben si accorda con il loro inserimento nel listino del 1803. Il termine post-quem cui fare ad ogni modo riferimento è il 1790, anno nel quale vide la luce a Roma edito da Pietro Paolo Montagnani il volume Picturae peristyli vaticani manu Raphaelis Sanci. In tabulis aeneis nova cura expressae chartisque redditae, cui la più recente raccolta guardava fin dal titolo. Le cinquantatrè tavole che formavano l'esemplare romano, eseguite da un “team” di dieci incisori, servirono infatti da modello per l'edizione remondiniana, che, oltre ai singoli componimenti, ne replicò pedissequamente anche le variegate cornici a grottesca e le epigrafi riportanti la descrizione dell'episodio con il relativo versetto biblico; autore della scena raffigurante l’ultima cena, cui De Col guardò, fu in quel caso Giacomo Bossi
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500689985
- NUMERO D'INVENTARIO 10330
- ENTE SCHEDATORE COMUNE DI BELLUNO
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- ISCRIZIONI in basso a destra - P. de Colle sculp - a stampa - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0