Paesaggio fluviale
stampa di traduzione,
De Col Pellegrino (1737/ 1812)
1737/ 1812
Veduta: fiume; cascata; montagne. Architettura: viadotto. Oggetti: ceste; canna da pesca; barca. Figure: pescatore; viandanti. Animali: cani; cavallo
- OGGETTO stampa di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte
carta/ bulino
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
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ATTRIBUZIONI
De Col Pellegrino (1737/ 1812): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo Alpago-Novello
- LOCALIZZAZIONE Museo Civico di Belluno
- INDIRIZZO Piazza Duomo, 16, Belluno (BL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa testimonia del grande successo che le vedute portuali e fluviali di Claude Joseph Vernet (1714-1789) riscossero anche a Venezia nella seconda metà del XVIII secolo. Numerosi furono i componimenti tratti dal pittore francese ed eseguiti da Pellegrino De Col e Francesco del Pedro presso la calcografia di Nicolò Cavalli. Ciò è comprovato, oltre che dagli esemplari superstiti, dalle voci elencate nel catalogo di vendita della stamperia milanese di Giuseppe Vallardi (1833), l’imprenditore che alla morte di Cavalli entrò in possesso di buona parte dei suoi rami; tra gli articoli in vendita sono infatti «Trenta rami da 4, 6 ed 8, rappresentanti Vedute di Marina o Paesaggi […] dipinte da Wovermann e da Carlo Vernet, intagliate da F. del Pedro e da Pietro del Colle [sic]» (Catalogo Vallardi 1833, pp. 17, 19). Diciassette sono le vedute di De Col da Vernet oggi conservate presso il Museo Civico di Belluno, tre delle quali afferenti alla ristampa vallardiana. L'impostazione è sempre la medesima, con il riquadro centrale accompagnato da versi a tema prevalentemente bucolico o naturalistico tratti da autori classici e moderni come Orazio, Vespasiano Strozzi, Sannazaro e Voltaire. Prevalgono i componimenti abitati da figure di pescatori intenti nelle loro attività quotidiane, nonostante siano altresì presenti caotiche tempeste di mare e suggestivi notturni, nei quali la tecnica a fitti intrecci di Pellegrino offre le sue migliori prove. L’esemplare in questione, raffigurante una coppia di contadini nei pressi di una cascata, è derivato in particolare da una serie illustrante le quattro parti del giorno intagliata entro il 1767 da Louis Jacques Cathelin (1738-1804) sulla base di alcuni dipinti commissionati a Vernet tre anni prima. Proprio il 1767 dev’essere quindi considerato come il termine post-quem per la realizzazione di De Col, che nel contesto originario corrispondeva alla Sera, mentre nelle copie eseguite per la bottega di Cavalli perse una simile connotazione acquisendone, parimenti alle altre stampe del medesimo gruppo, una più generica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500689943
- NUMERO D'INVENTARIO 10301
- ENTE SCHEDATORE COMUNE DI BELLUNO
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- ISCRIZIONI in basso a destra - P. de Colle sculp. ap. N. Cavalli Venetijs - Orazio (Epistole, I, 16, 15) - a stampa - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0