coppia di pavoni; fonte di vita; grappolo d'uva
formella,
post 1200 - ante 1299
coppia di pavoni antistanti, col capo chino nell'atto di bere dalla Fontana della Vita sostenuta da una colonnina, sul cui fusto poggiano le zampe dei pavoni. Dalla sommità della fontana sorge un arboscello con larghe foglie e grappolo d'uva (?) centrale. In comparto ad arco cuspidato schiacciato, definito da cornice a dentelli doppi
- OGGETTO formella
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MISURE
Altezza: 100 cm
Larghezza: 45 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
- LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE fin dai secoli XII e XIII, sulle facciate dell'edilizia civile furono utilizzate patere e formelle tanto da assumere gradatamente sempre maggior sviluppo nei secoli successivi fino ai nostri giorni. La scultura medievale vede l'utilizzo principalmente di marmo greco, come nell'esempio in esame, e in misura minore della pietra di Aurisina. In origine le formelle, unitamente alle patere e alle croci si trovavano sui muri degli edifici, in una disposizione decorativa che seguiva uno schema di tipo speculare, tra gli archi delle finestre o sopra i portali, e dove le croci occupavano solitamente il posto d'onore. Insieme, sulle mura di casa, assumevano un valore apotropaico ossia di oggetti capaci di prevenire l'ingresso del maligno e del male. Nella formella la superficie figurativa è più ampia rispetto alle patere ed anche il repertorio iconografico, seppur ritagliato, come scrive Dorigo (2003), all'interno di quello delle patere, esclude quasi totalmente soggetti mitologici e favolistici, a favore principalmente di coppie di uccelli e di pavoni, nella maggior parte dei casi ai lati della fonte o dell'albero della vita, come nel caso in esame, anche se non mancano esempi con più coppie di animali disposti verticalmente. Il significato dei singoli animali fu riportato a quello di una pluralità o di una comunità ed anche l'atteggiamento degli animali in figurazioni poi divenute tipiche assunse uno specifico significato civile e religioso della concezione della vita di tutto il popolo veneziano. Nello specifico i pavoni, assunsero, nel concetto cristiano, il significato mistico ed eucaristico dell'anelito degli uomini che cercano presso Dio il loro nutrimento spirituale attingendo al vaso sacro che con il grappolo d'uva posto sulla sommità rappresenta simbolicamente il pane ed il vino della comunione; l'insieme significa una professione di fede nell'immortalità del Cristo e quindi alla rinascita spirituale. Lo stesso pavone assume la doppia valenza di immortalità, rinnovamento o resurrezione, in quanto perde le penne e le riacquista in primavera, e di incorruttibilità, simbolo del Cristo nel sepolcro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500577401
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0