Sant'Elena e i Santi Menna e Geminiano. Santi

dipinto, 1500-1524

Pala centinata

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Bernardino Da Murano (notizie Prima Metà Sec. Xvi)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In basso per tutta la larghezza vi è un'aggiunta di cm. 15 di altezza che dovette sostituire un pezzo perduto comprendente parte del piede di S. Menna e il completamento della veste del Vescovo. Già nella chiesa di S. Geminiano. Passato nei depositi demaniali in seguito alla demolizione della chiesa (1807), fu inviato a Vienna nel 1838. Ritornato nel 1919 e consegnato all'Accademia fu dato in deposito nel 1932 al Museo di Murano e quindi, nel 1947, alla chiesa di Sant'Elena. Stando alle indicazioni delle fonti, a cominciare dal Sansovino, l'autore del dipinto fu certamente Bernardino da Murano, il quale secondo il Ridolfi "visse nel medesimo tempo" di Bartolomeo Vivarini mostrandosi, in quest'opera unica citata, "di maniera più tosto secca" e secondo lo Zanetti "uscì facilmente dalla prima scuola muranese e portò seco tute le antiche idee senza poter dirozzarne una sola". Tali affermazioni che contrastano con lo stile avanzato, ormai cinquecentesco del dipinto e la mancanza attuale di ogni traccia di firma (della quale invece fa cenno lo Zanetti), hanno reso incerta la critica dinnanzi a quest'opera: il Testi pensò ad un sostituzione avvenuta dopo il Ridolfi perchè questi parla di una "piccola tavoletta". Però, mentre tale termine potrebbe valere relativamente alla grandezza consueta di certe pale, la descrizione del Ridolfi coincide talmente con quella fatta dallo Zanetti notandovi la firma "Bernardin e non altro", che deve ben trattarsi dello stesso dipinto. Il Ludwig (rifacendosi ad un'opinione del Cavalcaselle) volle riconoscere nel dipinto caratteri veronesi sul fare di un Francesco Morone. Lo Hadeln però, commentando negativamente la citazione di altri dipinti fatta dal Cavalcaselle a proposito di questa pala che non conosceva, avvertiva che essa era opera del primo Cinquecento, di qualche imitatore di Giorgione sul tipo di Girolamo Santacroce. Mentre tali affermazioni vanno tenute presenti (anche per quanto riguarda il rifiuto definitivo delle opere indicate dal Cavalcaselle) è pure da notare che in questo dipinto, del resto modesto, è anche qualche ricordo dell'ambiente del Cima, nonchè elementi palmeschi giustamente notati dal Fiocco. Per il Berenson di Benedetto Diana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500442966
  • NUMERO D'INVENTARIO 949
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1962
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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