L'opera è da porsi in in rapporto con il Giasone di Thorvaldsen (1802-03). Ettore, il più grande degli eroi troiani, "è ritratto in una posa più flessibile e sciolta, di quella di Aiace (inv. 206) ed il suo volto giovane è caratterizzato da una fisionomia un po' rigida, ma forte e decisa. Una nota di fresco realismo è data dalla clamide che, dalla spalla sinistra, scende sulla schiena dell'eroe" (Stefani, p. 123)

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