allegoria della Vittoria
monumento ai caduti a lapide,
ante 1990/11/11 - ante 1990/11/11
Tamagnini Torquato (1886/ 1965)
1886/ 1965
La targa in bronzo mostra sul lato sinistro due figure femminili a bassorilievo; entrambe rappresentano un'allegoria della Vittoria. La prima, alata, sparge foglie di alloro; la seconda sorregge sulla spalla destra un fascio littorio. Nell'angolo opposto, a destra, su sfondo di foglie di quercia, stanno due scudi; l'emblema a sinistra raffigura un giglio araldico, mentre il secondo rappresenta un'aquila romana. Il campo centrale della targa è occupato dal testo del Bollettino della Vittoria del 1918, firmato dal generale A. Diaz. L'opera è installata con quattro perni a un supporto in marmo. A destra sta una base in rosso di Verona a sostegno di un braciere in bronzetto, su cui arde una fiamma in marmo rosso
- OGGETTO monumento ai caduti a lapide
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
Marmo
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MISURE
Altezza: 163cm
Lunghezza: 163 cm
Larghezza: 67cm
: 67 cm
: 230cm
: 230 cm
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ATTRIBUZIONI
Tamagnini Torquato (1886/ 1965): scultore
- LOCALIZZAZIONE Piazza della Repubblica
- INDIRIZZO Piazza della Repubblica, Belfiore (VR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La targa bronzea riporta il testo del Bollettino della Vittoria, firmato dal generale A. Diaz e pubblicato il 4 novembre 1918. L’opera, realizzata dallo scultore Torquato Tamagnini, venne plausibilmente installata sulla facciata delle scuole elementari, in via Roma, venendo inaugurata il 24 luglio del 1921. Verso il 1970 nel Comune di Belfiore, con la formazione di un “Comitato pro erezione nuovo monumento ai caduti”, si iniziò a parlare della realizzazione di una nuova opera commemorativa. Nel 1971 il Consiglio Comunale iniziò a discutere delle caratteristiche, dei costi e dell’area da destinare al monumento. I primi studi di progetto furono redatti rispettivamente dal geom. Luigi Maistrello e dall’arch. Giancarlo Pellegrini Cipolla, ma la Giunta Municipale, incaricata in accordo con le locali Associazioni ex Combattenti e d’Arma dello studio della fase progettuale, si riservò di valutare altre ipotesi. Nel 1972 il Consiglio Comunale deliberò sull’individuazione dell’area destinata al nuovo cantiere. Su proposta della sezione locale dell’A.N.C.R. si scelse lo spazio antistante alle scuole elementari lungo via Roma. Due anni più tardi, nell’agosto del 1974, il Consiglio approvò la costruzione del nuovo monumento ai caduti, su progetto dello scultore alpino Giuseppe Cinetto. Stando alla delibera C.C. n. 36 del 14.08.1974, il monumento consisteva in una “costruzione in marmo con due gradini in bronzetto di cm 20 di altezza, con ripiano pure in bronzetto, basi laterali in rosso lavorate a punta tripodi e fiamme in marmo rosso. Nella parte superiore saranno elevati due pannelli lavorati artisticamente in rilievo, simboleggianti i caduti in battaglia e una corona d’alloro. Il monumento è sormontato da due aquile in bronzo”. Come indicano due iscrizioni presenti sul corpo centrale, l’opera venne terminata il 18 maggio 1975 e l’11 novembre 1990 venne traslata, dalla sua originaria posizione in via Roma, all’attuale collocazione in Piazza della Repubblica. In tale occasione venne spostata anche la targa di Tamagnini, vennero realizzati i supporti in marmo da porre ai lati del monumento, e fu predisposta la lastra con l'elenco dei caduti della I e della II guerra mondiale. Alle due lapidi vennero affiancate le fiamme in marmo rosso già del corpo centrale. (Bibl.: Archivio Comune Belfiore; G. Trevisan, "Memorie della Grande Guerra. I monumenti ai Caduti di Verona e Provincia", Verona 2005, p. 79.)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500406442
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI lato anteriore - COMANDO SUPREMO/ 4 NOVEMBRE 1918/ LA GUERRA CONTRO L’AUSTRIA-UNGHERIA CHE, SOTTO L’ALTA GUIDA DI S. M. IL RE DUCE SUPRE/ MO L’ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIO’ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE/ INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE, ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, E’ VINTA./ LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PREN/ DEVANO PARTE 51 DIVISIONI ITALIANE, 3 BRITANNICHE, 2 FRANCESI, 1 CZECO-SLOVACCA ED 1/ REGGIMENTO AMERICANO CONTRO 73 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE, E’ FINITA./ LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA DEL 29° CORPO D’ARMATA SU TRENTO, SBARRAN/ DO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE/ DALLE TRUPPE DELLA 7A ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA 1A, 6A E 4A, HA DETERMINATO IE/ RI LO SFACELO TOTALE DEL/ FRONTE AVVERSARIO./ DAL BRENTA AL TORRE L’IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA 12A, DELL’8A DELLA 10A ARMATA/ E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIU’ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE./ NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA D’AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA/ INVITTA 3A ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIA’ GLORIOSAMENTE/ CONQUISATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE./ L’ESERCITO AUSTRO-UNGARICO E’ ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME/ NELL’ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NEL L’INSEGUIMENTO; HA PERDUTO QUANTI/ TA’ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHE’ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI/ ED I DEPOSITI; HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA 300000 PRIGIONIERI CON/ INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI 5000 CANNONI./ I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU’ POTENTI ESERCITI DEL MONDO, RISALGONO IN DISORDI/ NE E SENZA SPERANZA LE VALLI, CHE AVEVANO DISCESE CON ORGOGLIOSA SICUREZZA./ DIAZ - capitale - A MATRICE - italiano
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