allegoria della morte del soldato

monumento ai caduti ad obelisco, 1923 - 1923

Il monumento, realizzato in bronzo e in marmo di S. Ambrogio, si colloca entro un’area di rispetto delimitata da una bassa zoccolatura marmorea con quattro grandi proiettili agli angoli, che sorreggono una catena. È composto da una piramide quadrangolare poggiante su di un basamento a pianta quadrata, che superiormente si articola in una croce, e da un gruppo di nudi maschili in bronzo, addossato alla piramide, rappresentante il genio latino che con una mano sorregge il fante moribondo e con l’altra incide il motto “Pro Patria”, davanti alla bandiera. Sulla sommità dell’obelisco, entro campi delimitati superiormente da applicazioni geometriche in bronzo e inferiormente da tre linee orizzontali incise che ospitano piccole corone bronzee con pugnali nel mezzo, sono iscritti i nomi dei Caduti nella I guerra mondiale, al di sotto, eccetto che nel lato rivolto verso la chiesa, trova posto l’elenco dei morti nella II guerra mondiale. Verso est è stata collocata una lapide in memoria dei Caduti nelle missioni internazionali di pace, mentre un’ulteriore iscrizione, a ricordo dei bersaglieri, giace a terra appoggiata al gradino del monumento

  • OGGETTO monumento ai caduti ad obelisco
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
  • MISURE Profondità: 4,47 m
    Altezza: 6 m
  • ATTRIBUZIONI Loro Albino (1890/ 1977): scultore
    Ditta Faruffini E C (notizie Prima Metà Sec. Xx): costruttore
  • LOCALIZZAZIONE piazza Matteotti
  • INDIRIZZO piazza Matteotti, Bardolino (VR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento fu inaugurato il 29 aprile 1923 ed è opera di Albino Loro, il quale si avvalse di due modelli d’eccezione: Augusto Zerbini, la figura con il pugnale, e Italo Coloni, che posarono nello scantinato delle scuole (“L’Adige”, 30-4-1923; Avanzini, Joppi 2000, pp. 94-96). Scrive il figlio dell’artista, Cesco Romeo Loro, che “la catena e i proietti sono cimeli di significativo valore storico. Mio padre poté rilevare la catena dall’Arsenale della R. Marina a Pola grazie all’interessamento di alti ufficiali dello Stato Maggiore, amici suoi e del nostro paese, di leva marinara. Si tratta della catena dell’ancora di una delle più potenti “dreadnoughts” (super corazzate) della R. I. Flotta Austriaca e precisamente la Tegethof che partecipò all’ultima azione bellica il 10 giugno 1918: uscita colla gemella Santo Stefano per forzare coll’imponente flottiglia di scorta lo sbarramento d’Otranto, venne intercettata da due MAS del comandante Rizzo e costretta a ritornare a Pola. La S. Stefano, come si sa, venne colata a picco. Mio padre considerò proietti e catena elementi integranti del monumento e li collocò in maniera di dar loro opportuno risalto anche prospettico” (Avanzini, Joppi 2000, p. 97). L’elenco dei Caduti della seconda guerra mondiale è già registrato nel 1964 (Cipriani 1964, p. 22). Foto storiche sono edite in Avanzini, Joppi 2000, pp. 95-96, mentre cartoline del monumento riferibili al primo dopoguerra si conservano al Museo Civico del Risorgimento di Bologna e al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Avanzini, Joppi 2000 = G. Avanzini, S. Joppi, Bardolino. Immagini del Novecento, 2000. Cipriani 1964 = F. Cipriani, Bardolino, Verona 1964
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500405695
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona Rovigo e Vicenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI lato sud dell'obelisco - Pro/ patria - capitale - A GRAFFITO - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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