episodi della vita dei Santi Quattro Coronati
dipinto,
1650-1660
Heintz Joseph Detto Heintz Il Giovane (1600 Ca./ 1678)
1600 ca./ 1678
Soggetti sacri: i santi quattro coronati rifiutano di adorare gli idoli. Architetture
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Heintz Joseph Detto Heintz Il Giovane (1600 Ca./ 1678)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
- INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto apparve alla vendita di Ca' Cavalli di Bresseo, Padova, nell'ot tobre del 1976 (inv. n. 793) attribuito giustamente all'artista da Pallucc hini (Fantelli 1982). Fu acquistato nel 1982 dagli antiquari Copercini e G iuseppin di Padova. Joseph Heintz il Giovane, figlio del più noto Joseph H eintz il Vecchio, fu attivissimo dal 1625 fino alla morte a Venezia, dove si conquistò una solidissima posizione commerciale e il favore dei collezi onisti, grazie alle sue vedute di città, scene di fantasia e nature morte. La produzione sacra era destinata soprattutto, anche se non solamente, al la provincia. Raffigura i protettori degli scultori e dei muratori, i sant i quattro coronati, cosiddetti perchè conquisteranno col martirio la coron a, che alcuni putti volanti già stanno recando. Secondo la leggendaria pas sio del IV secolo, Diocleziano, recatosi in Pannonia per far estrarre dei marmi per le sue costruzioni, avrebbe trovato tra gli operai quattro giova ni artisti di grande abilità: Claudio, Castorio, Simproniano e Nicostrato, i quali si erano segretamente convertiti al cristianesimo. Per aver esegu ito una statua del dio sole, furono premiati e incaricati di altri lavori, tra cui una scultura di Esculapio. Accusati dai compagni e condotti davan ti all'imperatore, confessarono apertamente la loro fede e la loro rilutta nza a scolpire la statua del dio pagano. Furono quindi condannati a essere imprigionati in casse di piombo e gettati nel fiume. L'artista coglie due dei santi mentre oppongono il loro rifiuto davanti al tiranno, che ostent a un'immagine più vicina a Giove che a Esculapio; altri due vengono già ri nchiusi nelle casse. In primo piano, insieme agli strumenti dell'arte, una colonna, simbolo della fortezza dei martiri, nello sfondo grandi edifici in costruzione, alla destra di Diocleziano la statua del dio sole, che rip rende l'idea del disegno col "Genio della pittura" (Vienna, Albertina), fi rmato e datato 1625 dall'artista "in Venezia". L'opera, dalla tipica stesu ra pittorica, compatta e lucida come una superficie smaltata, si data alla fine degli anni cinquanta o agli inizi del decennio successivo, vicina a dipinti come il "Miracolo della mula" dei Santi Giovanni e Paolo del 1657 o al "Martirio di sant'Andrea" del duomo di Spilimbergo del 1665
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500401558
- NUMERO D'INVENTARIO 1365
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Gallerie dell'Accademia di Venezia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2004
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0