Onfale e Cupido
disegno,
post 1695 - ante 1765
Pittoni Giovanni Battista (1687/ 1767)
1687/ 1767
Personaggi: Onfale; Cupido
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ matita/ acquerellatura
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MISURE
Altezza: 153 mm
Larghezza: 123 mm
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ATTRIBUZIONI
Pittoni Giovanni Battista (1687/ 1767)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
- INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Laura Coggiola Pittoni pubblicando il disegno lo mise subito in relazione con il dipinto di soggetto analogo già appartenuto alle collezioni Botta di Milano e Pardo di Parigi, e pose in risalto come l'intera composizione fosse inserita in un ovale dallo sviluppo verticale, mentre assume in pittura un andamento orizzontale (fig. 5). Alice Binion pubblica un presunto pendant, un Ercole di collezione privata mantovana, tuttora di formato ottagonale, e presuppone che anche l'Onfale fosse in origine un ottagono, aspetto del resto documentato nel 1934. Al contrario Zava Boccazzi ritiene che la forma ovale della composizione, ideata già nel disegno, sia quella originale. Tuttavia il formato stesso dello studio veneziano non pare essere originale, poichè il foglio è stato ritagliato in forma ovale e incollato su cartoncino con una cornice dipinta rettangolare, secondo il gusto del collezionista. Non si puè pertanto escludere con certezza che la scena sia stata concepita in senso orizzontale, anche se il busto di Onfale appare nello schizzo leggermente più slanciato rispetto all'accentuata inclinazione a sinistra assunta in pittura. Tracciato con segno brioso, lo studio è ritenuto da Pignatti il più antico, avvicinabile "per lo stile ondeggiante e il tratto arioso" all'Allegoria del Museo Correr (n. 6067) e a un altro piccolo gruppo di disegni acquarellati sempre del Correr (nn. 1635-38), in singolare vicinanza con la grafica più che del Ricci addirittura del Pellegrini. Con la datazione verso la fine del secondo decennio concorda Pallucchini, mentre Zava Boccazzi indica la metè del terzo decennio, datazione da lei proposta anche per il dipinto. Alice Binion anticipa invece l'esecuzione del disegno al 1715-20, insieme a un piccolo gruppo sempre a punta di pennello e acquerello, uno del Museo Correr (n. 6067r. e v., fig.6) e uno del Museo Civico di Bassano (n. 5~145277). Della stessa tecnica e dello stesso stile squisitamente rococè sono anche altri due disegni delle Gallerie (nn. 1668, 1675r., cat. nn. 4, 6) e uno della Fondazione Cini (n. 30.022, fig. 7), sempre tra le prove grafiche più antiche dell'artista
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500361729
- NUMERO D'INVENTARIO 1651
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Gallerie dell'Accademia di Venezia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0