porta - a due battenti, opera isolata di Bellotto Umberto (20)

porta a due battenti post 1907 - ante 1909

Portoncino a due battenti, in vetro e telaio in ferro; decorazione in ferro battuto, con lunetta superiore. Decorazione: a volute e riccioli a suggerire intreccio di racemi; ai vertici applicate foglie a tre punte (edera?); lunetta con steli ondulati sormontati dalla medesima foglia, al centro, issato sulla traversa della lunetta, un pavone ad ali ripiegate, con zampe e cresta dorati

  • OGGETTO porta a due battenti
  • MATERIA E TECNICA ferro/ battitura
    ferro/ forgiatura
    VETRO
  • ATTRIBUZIONI Bellotto Umberto (1882/ 1940)
  • LOCALIZZAZIONE villa Terapia (già villa dei Padri Armeni, già villa Klinger)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la documentazione, l'architetto Domenico Rupolo, progettista di villa Terapia (denominata anche come villino degli Armeni, o villa dei Padri Armeni o villa Klinger), aveva realizzato un disegno per questo portone che però non coincide con l'attuale, che compare invece nella documentazione fotografica fin dal 1909. La villa venne commissionata dal padri Armeni nel 1907, successivamente la villa assunse il nome di "Terapia", probabilmente perché destinata ad essere la sede di una casa di cura. La distribuzione degli ambienti interni potrebbe infatti adattarsi a tale funzione e risulterebbe invece atipica se pensata per una casa d'abitazione. Ogni piano presentava una serie di stanze collocate attorno ad un grande atrio centrale (distribuzione tutt'oggi mantenuta solo nel piano rialzato, essendo stati gli altri modificati). Già negli anni '20 la villa fu lasciata dai padri Armeni che la affittarono alla famiglia Klinger: come villa Klinger la presenta infatti il Talenti nel 1921. Un confronto tra i progetti dell'architetto, le foto d'epoca e l'attuale edificio consente di affermare che la struttura esterna è rimasta sostanzialmente inalterata. Le uniche variazioni intervenute riguardano l'eliminazione del tratto di recinzione che proseguiva fino al canale e la perdita completa della decorazione dipinta, sia esterna che interna. Lo stile dell'edificio risulta composito ma armonioso. Esso integra elementi neomedievali e neobizantini a motivi di stile liberty. Questo distingue la villa da altri edifici del Rupolo, quali la Pescheria di Rialto e villa Romanelli, in cui i caratteri stilistici neo-venetobizantini o neomedievali sono adottati con criteri quasi filologici. Rupolo definisce nel progetto ogni dettaglio della decorazione: realizza il disegno dei dipinti e dei ferri battuti. Ma nel caso dei ferri, Bellotto modificò certamente alcune idee progettuali dell'architetto: è avvenuto certamente per i parapetti delle scale esterne e per il portoncino d'entrata (Archivio Storico Municipale di Venezia, Lido 315/2)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500273568
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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