Castigo dei serpenti
dipinto,
Robusti Jacopo Detto Tintoretto (1518/ 1594)
1518/ 1594
Il dipinto è da porsi in relazione con quello sito sulla destra raffigurante "Il bastone che si trasforma in serpente" (scheda 05137648). Il dipinto raffigura sulla destra Mosè a figura intera,il volto barbuto girato verso sinistra, coperto da una tunica, le braccia alzate in posizione parallela al suolo, rivolte verso il bastone dipinto sull'altra tela posta a destra. Ai piedi di Mosè vi è un uomo disteso, morso da due serpenti. Sulla sua sinistra due persone inginocchiate pregano e in mezzo a loro è dipinta la testa di un uomo ucciso da un altro serpente. A sinistra di Mosè, una donna e due uomini barbuti guardano attoniti quello che accade sulla teladi destra; alle loro spalle un pendio alberato
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Robusti Jacopo Detto Tintoretto (1518/ 1594)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Jacopo Palma Il Giovane (venturi)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Sebastiano
- INDIRIZZO Dorsoduro, 1686/ Campazzo S. Sebastiano, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Identificata dal Vasari nel 1568 come "Mosè nel deserto", la tela del Tintoretto, venne così ricordata dagli storiografi fino al Ridolfi. Il primo ad interpretare il soggetto come "Castigo dei serpenti" fu il Boschini nel 1664. L'attribuzione del dipinto al giovane Tintoretto è stata posta in dubbio dagli studiosi contemporanei che sono più propensi ad attribuirla a Jacopo Palma il Giovane che, sulla base di quanto affermato dal Venturi nel 1929, identificano il dipinto come "Sogno di Giobbe" e lo ricollegano ad un'altra tela del Palma presente in sagrestia: "La scala di Giobbe"
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500137647
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici di Venezia
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0