I Santi Domenico di Guzman, Pietro Martire e Tommaso
dipinto,
post 1757 - ante 1759
Angeli Giuseppe (1712/ 1798)
1712/ 1798
L'impianto dello sfondo del quadro è quello di una nicchia, semicircolare aperta alla sommità e parzialmente coperta da nuvole, con tono di colore dominante verdastro. In uno schema a triangolo vi sono le tre figure dei Santi, con al vertice San Domenico, vestito con l'abito bianco e nero dell'ordine, a braccia aperte e lo sguardo rivolto verso l'alto. Seduto intento a scrivere San Tommaso; sulla sinistra San Pietro Martire. In alto due angeli portano una corona di fiori
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Angeli Giuseppe (1712/ 1798)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Tempio Votivo dell'Apparizione di Maria Santissima
- INDIRIZZO Sestier Zennari, s.n.c, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tradizione vuole che questa pala sia di G.B. Piazzetta (AA.VV. 1982, pag. 124), mentre la più recente guida di Venezia la attribuisce al seguace di questi, Giuseppe Angeli (AA.VV., 1985, pag. se 185). Non è possibile dimostrare con documenti scritti questa ultima ipotesi dato che gli archivi della Chiesa sono andati bruciati nell'incendio del 11 ottobre 1901, tuttavia si può ricostruire la storia della pala attraverso le vicende degli altari. Infatti questi sono sempre stati dedicati, e lo sono ancora oggi a San Vincenzo Ferreri e a San Domenico di Guzman. Se ne può trovare conferma nell'inventario redatto per le disposizioni della "Deputationes ad Pias Causas" del 23 agosto 1770 A.S.V., Provv. ai Monasteri,B. 124. In sintesi: nel 1751 Padri Domenicani Osservanti avanzarono una richiesta affinché si trasformassero gli altari laterali da provvisori e di legno a permanenti e di pietra, annicchiandoli (A.S:V. Provv. ai Monasteri B.9). In seguito ad una successiva richiesta del 28 settembre 1757 (A.S.V., Provv. ai Monasteri, B 9), il Senato, con decreto 8 ottobre 1757, stanzia "... 1500 Ducati per altari e pale... " (A.S.V., Senato Terra, registro per 353). Una altro documento del 5 giugno 1758 del Provveditorato ai Monasteri chiarisce che "... necessitano " 11.300 lire... occurrendo di mano di valente pittore... "per le pale, addossando a quest' ultimo il costo del telaio e dell'imprimitura (A.S.V., Provv. ai Monasteri, B.9). Gli altari sono finiti, con le pale il 17 maggio 1759, come risulta da una scrittura al Senato del Provveditore ai Monasteri Pietro Garzoni il quale assicura che "... l'opera era eseguita nel modo più desiderabile, e del miglior impiego del decretato denaro... " (A.S.V., Senato Terra, registro 356).Più esplicite sono le scritture dieci anni dopo. Infatti una richiesta di restauro del 11 agosto 1767, riporta "... gli altari fabbricati di marmo e con le loro Palle del celebre pittore Giuseppe Angeli... si è scoperto grave pregiudizio di una di esse... "(A.S.V., Provv. ai Monasteri, B.9). Pur non essendo descritta è identificata come quella a tramontana, ossia quella dell'altare di sinistra, dedicato a San Vincenzo Ferreri, ora sostituita dal lavoro di Antonio Vianelli. I documenti della stessa busta non chiariscono se venne rifatta " ex novo " ho restaurata. Sappiamo solo, dall'inventario sopra citato, che nel 1770 si trovava "... presso il signor Giuseppe Angeli, pittore... ". Data la mancanza di notizie sull'altra pala, e sapendo che l'altare era sempre stato dedicato a San Domenico di Guzman, è possibile supporre che il soggetto protagonista del dipinto fosse questo santo. Una ulteriore notizia ci proviene da un documento della Chiesa di Ognissanti che nel 1806 ipotizza la vendita delle due pale, senza tuttavia specificarne il nome, per ricomprare gli arredi sacri demanializzati da Napoleone (Doc. Arch. Parr., B. SS. Vito e Modesto). Da allora non si hanno ulteriori notizie sulle pale e perciò si può ipotizzare che la pala di San Domenico non si sia mai mossa dalla Chiesa.Il presente dipinto che raffigura San Domenico di Guzman mentre sta per essere illuminato dalla grazia divina è in mediocre stato di conservazione. Lo stile, tuttavia, è indubbiamente quello " luministico "della scuola di G.B. Piazzetta (1683-1754) sia nella impostazione dello sfondo, sia nello studio delle figure. Quindi, anche alla luce delle considerazioni storiche sopra esposte, potrebbe effettivamente trattarsi di quello dipinto da Giuseppe Angeli (1709-1798) per questo altare tra il 1757 e di 1759
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500070527
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici di Venezia
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0