motivi decorativi vegetali
tabernacolo,
1400 - 1449
Tabernacolo con motivi decorativi vegetali
- OGGETTO tabernacolo
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MISURE
Profondità: 9
Lunghezza: 54
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria di Camaldoli
- INDIRIZZO Via Camaldola, Verona (VR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Da Lisca avanza l'ipotesi che in origine l'altare fosse collocato in un'abside, demolito in occasione dei restauri cinquecenteschi. L'esterno della muratura di fondo della chiesa non mostra tuttavia tracce di di- scontinuita' nei corsi in pietra e le iscrizioni del 1562 e 1571 rela- tive ai lavori, non accennano ad un'abside. La decorazione a fresco, ri- salente al 1562, del muro di fondo si sovrappone a un precedente intona- co ed e' stata eseguita quando alla parete gia' era addossato l'altare maggiore gotico, di cui contornava la sagoma, ancora visibile rimuovendo la pala di M.A. Bassetti. Pertanto e' quando venne posta quest'ultima, nel 1627 - 28, che l'altare fu staccato dal muro e risistemato nella forma presente. Nella precedente disposizione l'attuale paliotto - come e' stato notato da Meneghin e come mostra la sagoma sulla parete - era un dossale al di sopra della mensa. La silhoutte indica inoltre che il dossale recava alla sommita' tre edicole. Solo quella al centro dell'al- tare attuale, con il Cristo Morto, vi si trovava ai tempi di Da Lisca, mentre le altre poggiate su una balaustra presbiteriale, ora non piu' esistente. Negli anni '70 del novecento il tabernacolo murale quattro- centesco che era posto sulla parete destra del presbiterio e stato stac- cato e posto sulla mensa. I rilievi che possono essere collegati al dossale gotico (paliotto piu' cinque edicole) sono stati datati al XV secolo da L. Simeoni, alla fine del XIV da L. Magagnato, che li assegna a scultore prossimo ad Antonio da Mestre, mentre G. Mazzi rileva i lega- mi del paliotto con la cornice lignea del polittico della Trinita', fir- mato e datato da Turone di Maxio da Cammago nel 1360 Nell'opera devono essere distinte due diverse mani: la prima ha eseguito il paliotto e l'Angelo Annunciante, la cui veste e acconciatura si ri- trovano nella pittura veronese tra il XIV e XV secolo (Annunciazione di Martino da Verona in S. Stefano); alla seconda mano, che cura assai meno i dettagli, va riferita la Vergine Annunciata e il Cristo Morto, nonche' altre due edicole con santi monaci attualmente (1988) poste in nicchie nella parete destra del presbiterio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500060110-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Sullo zoccolo - MESERE DON GIRONIMO A FATO FARO QUSTO LAVOVERO - caratteri gotici - a solchi - dialetto veneto
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0