Paesaggio con il buon Samaritano

dipinto, ca 1581 - ca 1581

Paesaggio costruito per fasce parallele orizzontali; il motivo della gola di roccia col ponticello, sulla destra è nuovo. Così pure la tecnica a punta di pennello con cui sono realizzate le due figurine dell'episodio evangelico e gli uccelli acquatici sulla destra. Tonalità molto delicate (grigio, celeste chiaro, verde marcio, ocra)

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 180 cm
    Larghezza: 210 cm
  • ATTRIBUZIONI Toeput Lodewijk Detto Pozzoserrato (1550 Ca/1605 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Teolo (PD)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Commenta il brano del Buon Samaritano e le parole della Regola di S. Benedetto: "Sappia l'abate d'aver preso a curare anime inferme... davvero si serva a loro come a Cristo in persona". E' comunque un paesaggio 'puro', forse il migliore della serie, anche per gli elementi innovatori che reca. Aggiornamento 2015: Segue il riquadro del "Buon Samaritano", una parabola particolarmente importante, poiché legata alla tradizione benedettina dell'accoglienza. Questa scena, una delle più note dell'intero ciclo, sovente evocata dalla critica, costituisce uno dei vertici della pittura di Toeput, che ha immaginato un ambiente ondulato, scandito da alberi sottili, dalle fronde impalpabili e mobili. Il paesaggio è costruito con un tocco fluido e disinvolto, talvolta abbreviato e talvolta indulgente verso piccoli dettagli, come il ponte sconnesso che unisce i due spuntoni rocciosi a destra e racchiude una veduta cittadina distante, o come i due splendidi aironi appena sotto. La scelta dei colori delicati e trasparenti esprime la confidenza del pittore con le decorazioni delle ville veronesiane, qui declinata in un clima più agreste e raccolto. (Pietrogiovanna, 2013, p. 412). La realizzazione del fregio nell'appartamento abbaziale appare un perfetto esempio di sintonia tra il committente e l'artista, uno straordinario incastro di sapienza teologica e capacità di trasposizione evocativa. La disposizione alternata delle nicchie con le figure e i riquadri paesaggistici si dispone nelle pareti con calcolata simmetria: nei lati corti due scene con vedute marine, nei lati lunghi si alternano a due episodi evangelici due episodi speculari, relativi al monastero di Praglia, accompagnati da iscrizioni: le tre figure che collegano ciascuna sequenza si legano intrinsecamente a questa, in particolare la figura che è situata al centro delle pareti si raccorda con entrambe le scene raffigurate. Seguendo le indicazioni espresse dalla critica precedente sia i paesaggi che le figure rappresentanti le virtù dovrebbero collegarsi ai capitoli II e LXIV della Regola di s. Benedetto, ossia quelli specificatamente dedicati all'abate e alla sua elezione [...]. Riprendo l'argomento del viaggio a Roma [del Pozzoserrato] perché, nonostante non vi siano documenti che attestino tale soggiorno, in alcuni disegni riferibili all'artista si ritrovano fedelmente luoghi della capitale e inoltre, come ha ricordato anche Bert Meijer, sono in definitiva gli affreschi di Praglia, così influenzati dalle opere di Matthijs Brill e dalla prima attività del fratello Paul, il miglior argomento per provare il viaggio romano (Pietrogiovanna, 2013, pp. 411-413, 416). A questo proposito Mari Pietrogiovanna indica una serie di cicli pittorici affrescati che potevano essere stati visti dal Pozzoserrato nella città eterna, tra i quali il fregio nel Salone del palazzo del Commendatore dell'Ospedale di S. Spirito in Sassia, datato tra il 1575 e il 1580. Dalla scarsa documentazione del palazzo è emersa una registrazione di pagamento a "Lodovico Romano di 5 scudi per il resto della pittura fatta nella sala del (nostro) palazzo", che supporta l'ipotesi della studiosa che per Praglia "verso il 1581 Ludovico Pozzoserrato abbia potuto ispirarsi a una serie di paesaggi così ampia e varia, tutti riuniti nel Vaticano o nelle immediate vicinanze, eseguiti dai suoi connazionali o anche forse da un italiano suo omonimo"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500015716
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1979
    2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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