Pentecoste

dipinto, ca 1562 - ca 1564

Al centro, sopra un basamento sta la Madonna; attorno a lei, si dispongono a ventaglio le altre figure, su due piani. Riprende uno schema già usato (cfr. Notizie storico-critiche)

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 320 cm
    Larghezza: 240 cm
  • ATTRIBUZIONI Zelotti Giambattista (1526/1578)
  • LOCALIZZAZIONE Teolo (PD)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Rivela la ricerca di uno schema simmetrico che irrigidisce però la composizione; i quattro apostoli in primo piano si dispongono con un'apertura a ventaglio, alla base della piramide di cui la Madonna è il vertice. Gli altri apostoli, invece, si dispongono in circolo, convergendo verso di lei. La luce fredda che scende dall'alto rende ancora più metallici i fitti panneggi e più duri i colori di certe vesti. Sembra precedere la pala di S. Rocco a Vicenza (1561 c.) dalla composizione più libera e ardita, rappresentante sempre le Pentecoste. Questo ciclo (originariamente di 10 tele) venne concepito e realizzato in stretta connessione con il soffitto della Biblioteca di Praglia. Fino al 1730 infatti, le tele erano appese alle pareti della Biblioteca e vennero trasportate nel Refettorio quando furono costruiti i nuovi stalli in noce. Viene menzionato per la prima volta dal Rossetti (1780, p. 362) e così dalle fonti dell'800 senza alcun dubbio sulla autografia. Non si ha invece alcun elemento sicuro per la datazione del ciclo. Il Fiandrini (1803, f. 39) parla di un'intensa attività dello Z. a P. tra il 1559 e il '64, ma non specifica affatto né tanto meno nomina questo complesso. Si può dunque collocarlo in una fase ancora orchestrata su monumentali figure dalla plastica robusta e dal panneggio geometrizzante e semplificato; innegabilmente inferiore per vena inventiva e qualità al ciclo del soffitto. Aggiornamento 2015: Dai documenti finora rinvenuti non viene mai espressamente menzionato il ciclo pittorico o contingenze a esso correlate: [della biblioteca] si parla diffusamente della porta, degli arredi e degli artigiani che li avrebbero eseguiti, ma non delle tele dipinte. Nella registrazione del pagamento corrisposto a Battista Zelotti nel 1564 non viene specificata la tipologia del lavoro che gli fu commissionato. Numerose e talvolta divergenti sono le proposte di datazione, determinate dallo studio dei documenti e dall'indagine stilistica sulle opere [...]. Vittoria Romani ed Elisabetta Saccomanni invece compiono un percorso differente basato sulle informazioni documentarie attualmente disponibili, e soprattutto su criteri di congruenza stilistica. Analizzando l'intero complesso delle opere realizzate da Zelotti per il cenobio di Praglia, emerge un graduale mutamento dello stile tra gli ultimi anni del sesto e i primi del settimo decennio del secolo. Le portelle dell'organo, con l'ornato descrittivismo nell'ambientazione e nell'abbigliamento dei personaggi, sembrano precedere di qualche anno sia la "Assunta" che il ciclo decorativo della biblioteca, caratterizzati invece dalla ricerca di una maggiore essenzialità compositiva. Tali raffronti stilistici pertanto risultano convincenti nello spostare la datazione della pala d'altare dal 1559 al 1562, anno in cui sarebbe stata avviata anche l'impresa decorativa della biblioteca (Lotto, 2013, pp. 279, 381)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500015632
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1979
    2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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