Davide e Golia

dipinto, post 1562 - ante 1564

Le due figure formano una piramide, la cui base è il corpo supino di Golia (cfr. Notizie) e il vertice, le braccia alzate di Davide. Negli angoli della cornice, eleganti silhouette bianche su fondo nero

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 180 cm
    Larghezza: 320 cm
  • ATTRIBUZIONI Zelotti Giambattista (1526/1578)
  • LOCALIZZAZIONE Teolo (PD)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo Z. sembra rifarsi solo genericamente al soffitto di S. Spirito del Tiziano, nella posizione supina di Golia; mentre per il gesto delle braccia di Daniele, alzate e aperte,si deve tener presente la stessa scena affrescata dal Pordenone nel chiostro di S. Stefano (1532 c.), giunta a noi con la stampa di J. Picino (in controparte). Soluzioni inventive rese poi con soluzioni formali del tutto indipendenti; dalla stesura larga e semplificata poche grandi figure che mirano essenzialmente ad un effetto d'insieme. L'intero soffitto viene citato dalle fonti di fine '700 (Rossetti, 1765, p. 354) e dell'800 (Gloria, 1862, p. 58) come opera indubbia dello Zelotti. Rimase a lungo ignorata dalla critica del '900 perché in condizioni di pessima lettura fino al '63, quando le tele vennero restaurate; con la soppressione dell'abbazia nel 1866, infatti, erano state prese in consegna dal Museo Civico di Padova e lasciate arrotolate nei depositi fino al 1912. Viene preso in attento esame da una critica che vede ormai lo Z. in una fase di sganciamento da P. Veronese con un suo personale linguaggio decorativo e difronte a una tematica inconsueta (soggetti sacri) mediante una tecnica a lui meno congeniale (tempera anziché affresco). Trascurando l'organizzazione formale di ogni riquadro, raggiunge l'effetto d'insieme con un'audace articolazione di forme monumentali, sostanziate da un cromatismo intenso, se non sempre luminoso. Sembrerebbe seguire la fase di equilibrio formale di Fanzolo (1565 c.) e preparare il mutamento linguistico del Cataio (1570-3 c. ) ove la figura umana è ricondotta a cifra quasi stilizzata (Zava, 1970, pp. 111-127). Aggiornamento 2015: La biblioteca del monastero di Praglia è uno dei quattro ambienti principali, insieme alla chiesa, alla sala capitolare e al refettorio, che si affacciano intorno al chiostro pensile, progettato per costruire il centro della vita comunitaria. Il ciclo decorativo realizzato da Giambattista Zelotti per la biblioteca antica negli anni 1562-64 si svolgeva sul soffitto (15 tele) e sulle pareti della sala (9 tele): i dipinti erano in stretta correlazione tra loro sia dal punto di vista visivo che dottrinario. Le cornici del soffitto organizzano la superficie con l'alternanza di 14 forme geometriche (quadrati, rettangoli, ovali) che racchiudono le tele distribuite attorno alla tela centrale, l'unica a forma ottagonale e che ha una cornice con elementi e dimensioni diversi da tutte le altre. La disposizione suggerisce un preciso disegno geometrico ideale che traccia i due bracci della croce, formati da due rettangoli (il braccio orizzontale) e da due quadrati (il braccio verticale), aventi come punto intersecante il centro dell'ottagono. Questo spazio ottagonale, attorno al quale gravitano tutte le altre tele, è occupato da una figura femminile che sorregge la Croce e un calice, stagliandosi nella veste bianca contro una nuvola di luce dorata; le fanno corona in basso i quattro Evangelisti con i loro simboli e i Libri. La scena sacra dipinta da Zelotti richiama l'immagine della Sapienza eterna e la forma geometrica scelta è appunto simbolo della perfezione dell'ottavo giorno, dell'eternità [...]. In questo percorso interpretativo, il suggerimento del p. abate Bruno Marin di cercare nella Sapienza della Croce, che troviamo presentata da s. Paolo nella prima lettera ai Corinzi (1 Cor 2), il centro unificatore del progetto iconografico del soffitto per la biblioteca di Praglia, sembra costituire una traccia valida. La Sapienza eterna, contrassegnata dalla croce e rivelata nei Vangeli, viene in ultima istanza a coincidere con la persona di Cristo, Verbo e Sapienza di Dio incarnata, nella cui vita terrena si dispiega interamente (Frigo, Marin, 2013, pp. 619-620)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500015585
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1979
    2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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