Stella d'Italia
monumento ai caduti a cappella
- OGGETTO monumento ai caduti a cappella
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MATERIA E TECNICA
marmo giallo
bronzo/ fusione
CEMENTO
ferro/ battitura
INTONACO
LEGNO
MARMO ROSSO
marmo verde
PIETRA
VETRO
- LOCALIZZAZIONE cimitero pubblico
- INDIRIZZO Via Ugo Foscolo, Toscolano-Maderno (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Maderno già nell’estate del 1919 aveva inaugurato un ricordo ai propri morti. Si trattava di una lapide marmorea a semicerchio, con caratteri applicati in piombo, fissata all’antica colonna della Repubblica di Venezia; essa si trova oggi nel parco della cappella, presso un piccolo obelisco celebrativo l’Associazione Mutilati-Invalidi e Combattenti. Nel 1927 le sezioni locali del Partito Nazionale Fascista e dell’Associazione Nazionale Combattenti pensarono di concretizzare un manufatto più imponente. Da quell’anno un comitato fu incaricato di reperire i fondi, cui gli abitanti concorsero pure con elementi litici provenienti da dismessi frantoi o cartiere, così che il monumento risultasse un omaggio anche alla realtà lavorativa della quale gli scomparsi furono partecipi. Nel 1934 si decise di erigere una cappella votiva presso il parco delle Rimembranze. Il progetto fu fornito gratuitamente dall’ingegner Luigi Dubbini da Maderno (1897-1973), tenente nel 5° regg. Genio minatori, invalido di guerra a Plava nell’offensiva della primavera 1917, mentre il soggetto della vetrata fu disegnato del poliedrico artista Tita Mozzoni, e concretizzato dalla Ditta Fratelli Marengoni di Brescia. Le parti metalliche delle vetrate furono opera dell’officina meccanica Morani Nicola e figlio, con sede a Toscolano, come attestano tutt’oggi le targhette su di esse applicate. La struttura fu inaugurata domenica 2 maggio 1937, con numerose ed importanti autorità. Fu tenuto anche il rapporto della Federazione dei Combattenti, con circa 10.000 persone. Al suo interno sopravvivono 2 fregi riguardanti la storia d'Italia da 1929 al 1943, sfuggiti alle rimozioni/distruzioni post 1945. Il complesso monumentale, nella sua concezione ed esecuzione, è per certi versi bizzarro, con tratti quasi futuristi. Nell’insieme e in tutti i suoi dettagli richiama il fomite della morte e del dolore. Notevole e realistico il fregio della vetrata, opera del Mozzoni, che pare evocare le solitudini pietrose del Monte Pasubio, o le innumeri quote senza nome del Carso. La struttura sembra risentire gl’influssi del cimitero di guerra sulla collina di S. Elia (Redipuglia), oggi non più esistente, dove cimeli ed epigrafi erano stati studiati come elementi di una narrazione orale fra vivi e morti, come suggerisce anche una vasca da macero di una cartiera su cui era inciso il motto: “Parlano le pietre – Fummo strumento delle industrie avite – qui diamo gloria – agli eroi della patria”. Fonti e bibliografia. “Il Cittadino di Brescia”, 1919: 4 luglio, Maderno in memoria dei caduti e dei valorosi reduci; 20 agosto, I festeggiamenti di Maderno. “Italia Nostra. Bollettino delle associazioni di guerra bresciane”, a. VII (1937): n. 3, Il monumento ai Caduti di Maderno sul Garda; n. 5 L’inaugurazione del Monumento ai Caduti. E. Cerutti, Bresciani alla Grande guerra. Una storia nazionale, FrancoAngeli, Milano 2017
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303275053
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ISCRIZIONI a caratteri applicati in bronzo - italiano
- STEMMI cappella, interno, 2a e 3a lapide in senso orario - civile - Stemma - Stemma del Regno d'Italia dal 1929 al 1943 - 2 - Scudo di Casa Savoia, con il Collare dell'Ordine della SS. Annunziata, affiancato da 2 fasci littori
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
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