Soggetto assente
La lapide è murata all’interno della cappella del cimitero locale, sulla parete di destra a 70 cm da terra. Essa ha forma di rettangolo, poggiante sul lato più corto. Il lato superiore termina in una cimasa, nella quale una targa scolpita accoglie la breve epigrafe dedicatoria. Tutta la lapide è delimitata da una cornice scolpita nel marmo, più massiccia nella cimasa. Nel centro di essa sono ricordati i 16 morti nella Grande guerra, suddivisi in 2 file e raggruppati fra morti (per ferite o malattie) e dispersi. Per ognuno è specificato: cognome, nome, paternità, data e luogo di morte; per tutti c’è anche il ritratto fotografico, mentre in alcuni casi è specificata la ricompensa al valor militare. Dal soffitto pende una elaborata lampada votiva in ferro battuto, con vetro ellissoide, color ambra e rosso. Al di sopra della lapide, dopo il 1945, ne fu apposta un’altra, assai più semplice e di dimensioni più piccole, per i 6 deceduti nel conflitto 1940-1945
- OGGETTO monumento ai caduti a lapide
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
PORCELLANA
VETRO
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ATTRIBUZIONI
Romanini, Giuseppe (attribuito): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE cimitero pubblico
- INDIRIZZO Via San Pietro, Adro (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide fu inaugurata domenica 9 novembre 1919, nella medesima occasione in cui fu offerta la bandiera alla locale sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti. Il promotore e l’anima della iniziativa fu il sindaco di Torbiato, l’ingegner Giuseppe Romanini, che disegnò pure la lapide, pagata con pubblica sottoscrizione. La cerimonia si svolse a ridosso delle elezioni, e fu occasione di tensione fra gli oratori, tal tenente A. Frugoni, piuttosto polemico, e don Giovanni Vescovi, già cappellano militare. La frattura nel mondo dei combattenti bresciani era alle soglie. Di questa lapide sono da precisare 2 particolarità. In primo luogo, essa, per quanto dignitosa ed elegante, è sobria: è una delle poche censite in questa campagna di catalogazione priva di qualsiasi simbolo, fregio o allegoria. Anche l’epigrafe dedicatoria è concisa, e l’unica libertà concessa è definire “valorosi” i morti, per i quali sono spesso forniti interessanti dettagli sul decesso. In secondo luogo, stupisce la concentrazione di premiati al valor militare, ben 4. Tre decorati di medaglia al valore, e un promosso per merito di guerra (il grado di aiutante di battaglia era attribuito solo per azioni di merito/audacia, mai per anzianità): un vero record su solo 16 deceduti. Le fotografie su porcellana sono opera di un certo “L. Pagliano”, lo stesso che compare sulle foto delle lapidi della vicina Provezze ma anche a Soprazzocco (cfr. specifiche schede di catalogazione). Fonti e bibliografia. “La Sentinella Bresciana”, 1919, novembre: 4, Da Torbiato. Ai gloriosi caduti ed ai combattenti; 14, Da Torbiato. Onoranze ai caduti per la Patria. In onore dei caduti e dei combattenti. A Torbiato, “Il Cittadino di Brescia”, 13-11-1919. Si ringrazia per l'ausilio fornito don Francesco Rezzola e la sig.ra Nadia Mandelli (detta Armida)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303275010
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- ISCRIZIONI in basso a destra - ING. GIUSEPPE ROMANINI - a incisione - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0