Tropaion

monumento ai caduti a lapide,

La lapide è murata nel fianco destro del porticato d’ingresso del cimitero. Essa, semplice e massiccia, ha forma di rettangolo poggiante sul lato più corto. La parte inferiore presenta dei decori geometrici, trapezoidi. La parte superiore, invece, è caratterizzata da un possente e singolare fregio scolpito a bassorilievo-altorilievo, che funge anche da cimasa. Un semicerchio (diametro 55 cm), forse uno scudo, è solcato da raggi che convergono in un cerchio più piccolo, nel quale è scolpito in modo dettagliato un elmo Adrian. Ad esso si sovrappone l’impugnatura, con guardia dalle estremità arricciate, di una massiccia spada di fantasia, non certo pertinente alla guerra 1915-1918. La lama (h. 80 cm) è stata scolpita nella lapide, sì da ripartire la lista dei nomi dei morti. La spada è come infissa in un piccolo blocco di marmo (larghezza cm 41), nel quale è stato scolpito a bassorilievo il motto “Patria”. Attorno a questo fregio, ruotano le epigrafi. A destra e a sinistra della lama sono riportati i nomi dei 22 deceduti e degli 8 dispersi, tutti in ordine alfabetico. Per ognuno si precisa: cognome, nome e paternità. Al di sotto della punta, invece, sta l’epigrafe dedicatoria

  • OGGETTO monumento ai caduti a lapide
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bresciano
  • LOCALIZZAZIONE cimitero pubblico
  • INDIRIZZO Via Vertua, Malegno (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Malegno, nei primi anni del dopoguerra, aveva apposto alla facciata del municipio una piccola lapide ai propri morti, della quale non si è rinvenuta alcuna traccia nella stampa del tempo. Nel 1936, però, vi furono novità. Era da poco concluso il conflitto italo-etiopico, e nell’annuale delle sanzioni economiche che la Società delle Nazioni aveva applicato al Regno d’Italia, nel Bresciano, come nel resto d’Italia, si murarono sulle facciate dei municipi delle lapidi – dal testo identico – che ricordavano “l’assedio” e “l’enorme ingiustizia / consumata contro l’Italia”; lapidi oggi in minima parte sopravvissute integre alla caduta del regime, più spesso riutilizzate come materiale litico, come constatato durante i sopralluoghi per questa campagna di catalogazione. A Malegno si approfittò di questa occasione per rinnovare la lapide ai caduti: fu rimossa quella vecchia, e simmetrica a quella “dell’assedio” ne fu apposta una nuova, «bella e decorosa». Questa lapide è molto probabilmente quella inaugurata nel novembre 1936. A parte i dettagli stilistici, specie nei caratteri delle epigrafi, che la rendono più simile a realizzazioni degli anni Trenta-Quaranta anziché agli anni Venti, anche altre circostanze avvalorano questa tesi. Nel novembre del 1934 furono inaugurati il nuovo cimitero, in cui venne edificata una cappella in memoria dei morti in guerra tutt’oggi esistente, ed il viale della Rimembranza, mentre nel 1967 fu eretto in paese un monumento ai deceduti nelle guerre nazionali. L’attuale sede del municipio di Malegno è chiaramente moderna; non è quella di allora. Quindi, è assai probabile che quando la sede del Comune cambiò – o forse anche prima – la lapide fu smurata e collocata nella sede attuale, dirimpetto a 2 lapidi, databili fine anni Quaranta-anni Cinquanta, con i nomi dei morti nel conflitto 1940-1945. Fonti e bibliografia: Cividate Malegno. In ricordo dei Caduti, “Il Popolo d Brescia”, 19-11-1936 (identico articolo è anche in “Italia Nostra”, a. VI (1936), n. 1); “Enciclopedia Bresciana”, Malegno ad vocem; A. Cazzani (a cura di), I monumenti e i giardini celebrativi della Grande guerra in Lombardia. Il censimento per le province di Brescia, Milano e Monza Brianza, Eurostampa, Fizzonasco, 2012
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303274981
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • ISCRIZIONI in alto - PATRIA // - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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