Croce di Cristo

monumento ai caduti a cippo,

Il monumento è ubicato nel cimitero di Pedergnaga, in fondo al vialetto, sulla sinistra. Esso è delimitato da un'area di rispetto rettangolare, con cordoli in cemento, ai cui angoli si ergono altrettante colonnine. Il monumento è così strutturato. Uno zoccolo in cemento sorregge la base in marmo a parallelepipedo rettangolo. Sul suo frontale è incisa l'epigrafe dedicatoria, ed è decorato da archi in stile arabo o orientale, al di sopra dei quali sono scolpite a bassorilievo due fronde di alloro. Al di sopra di esso vi è un altro parallelepipedo a trapezio, nel fronte del quale è scolpita ad altorilievo una corona d'alloro, trattenuta da nastri, nel cui mezzo vi è una piccola croce. Si erge poi una croce (H 165 cm X 21 larghezza X 15 profondità) trilobata o trifogliata. Il lato frontale di essa è disseminato di 27 fotografie in porcellana, con cornice in lamina di bronzo. Su ogni medaglione, eccetto due, sono riportati il cognome ed ilnome del defunto. L'unica foto ovale, raffigura un caduto nel conflitto 1945-1945 (è senza nome) come si deduce dalla sua divisa. Gli altri 26 medaglioni ricordano altrettanti caduti nel conflitto 1915-1918, però uno è riportato due volte, e uno è senza nome. Alla base della croce sono incisi i cognomi e i nomi di 4 caduti, di cui forse non vi era la fotografia. Nelle foto, tutti i coscritti sono in divisa militare, eccetto uno che vestiva il saio. Non furono aggiunte le foto degli altri caduti nel conflitto 1940-1945

  • OGGETTO monumento ai caduti a cippo
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
    PORCELLANA
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bresciano
  • LOCALIZZAZIONE Via Vittorio Veneto
  • INDIRIZZO Via Vittorio Veneto, San Paolo (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pedergnaga già aveva un monumento ai propri morti, inaugurato nell'autunno del 1920 (cfr. specifica scheda di catalogo). Però, questo borgo, al pari d'innumerevoli altri in tutto il Bresciano e come testimonia altresì questa campagna di catalogazione, voleva un ricordo anche nel cimitero, perché questo luogo era ritenuto il punto di contatto fra la dimensione terrena dei vivi e quella ultraterrena, mistica dei morti. Così, a 2 anni da quello "ufficiale", sorse un secondo monumento per opera di un non meglio identificato marmista Biaggio di Pontevico, e per volontà dei famigliari dei morti, che vollero letteralmente tappezzare la grande croce con le fotografie dei propri cari, tutti in quella divisa grigioverde che fu il loro ultimo sudario. Oltre che per la struttura davvero inconsueta, la quale lo rende una sorta di barocchismo del dolore - eppur così umano -, questo manufatto, da un punto di vista socio-antropologico, è notevole anche per l'epigrafe. Essa è a-patriottica, ma non in senso contestatario; piuttosto da quelle parole emerge l'atemporale, ancestrale rapporto fra l'Uomo e la Morte, qui declinato nell'interpretazione cristiana del grande mistero. I predetti vari fattori, rendono questo manufatto uno fra i più singolari, e toccanti, di quelli analizzati nel corso di questa campagna di catalogazione. Quando don Cesare Bonini, già soldato di sanità encomiato alla fronte Giulia, poi cappellano militare in fanteria e addetto per 4 anni al riordino dei cimiteri di guerra, che fu l'oratore in decine d'inaugurazioni di lapidi/monumenti nel Bresciano, si spense nel 1930 a soli 40 anni, le sue spoglie furono tumulate nel cimitero avito. La sua tomba affiancava e richiamava, anche nella foggia, quell'intimistico ricordo sorto 8 anni addietro. Fonti e bibliografia: Da Pedergnaga, "Il Cittadino di Brescia", 7-11-1922; C. Bonini. Alla guerra. Dal mio diario di cappellano militare, La Scuola, Brescia 1928; E. Cerutti, Bresciani alla Grande guerra. Una storia nazionale, FrancoAngeli, Milano 2017
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303274936
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • ISCRIZIONI sulla base, in basso - A.O BIAGGIO. PONTEVICO - inchiostro su porcellana - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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