dipinto murale,
Frammento di affresco
- OGGETTO dipinto murale
- AMBITO CULTURALE Scuola Mantovana
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Luca Fiammingo
Hans Bocksberger Il Vecchio
Leonbruno, Lorenzo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 19/ Camera dei Cavalli
- INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel registro inferiore della parete orientale della camera, al di sotto dell'ultima cornice, si apre una veduta di paesaggio dipinta ad affresco, parte della decorazione di un probabile camerino preesistente i lavori di adattamento della fabbrica progettati da Giulio Romano e iniziati nel 1536. Il dipinto fu scoperto nel 1926, durante la fase preliminare ai lavori di restauro dell'ambiente condotti da Clinio Cottafavi, che lo disse “della maniera di Leonbruno”, attribuzione a lungo accettata dalla critica. L'attuale e prevalente opinione è che autore del paesaggio sia un collaboratore, probabilmente fiammingo o tedesco e specialista in questo genere di soggetti, di Giulio Romano, attivo in una fase di poco anteriore al 1536: L'Occaso (2009) ha avanzato l'ipotesi che il pittore possa essere lo stesso artista autore delle scene di caccia della Torre del Falco del Castello del Buonconsiglio a Trento, identificato con il salisburghese Hans Bocksberger. La datazione per lo più proposta, tra 1530 e 1536, andrebbe forse ridiscussa, alla luce del fatto che la divisa del Monte Olimpo, propria di Federico II, compare in sigilli e monete del Gonzaga, ancora marchese, fin dal 1519. L'Occaso invece ritiene che l'affresco sia databile almeno dal 1536, e che tutta la stanza sia stata successivamente riadattata all'epoca di Guglielmo Gonzaga. L'affresco mostra una veduta di paesaggio oltre una balaustra marmorea, sulla quale, a sinistra, è impostato un pilastrino: il finto telaio architettonico continua in parte verso l'alto, oltre la cornice in stucco giuliesca, dove sono visibili due rametti con foglie verdi. Protagonista del paesaggio è un monte sul quale si arrampica, disegnando un tracciato a spirale, una strada, protetto da una cinta muraria e circondato da un labirinto ricavato nell'acqua; il primo piano è dominato da un albero, inserito in un paesaggio lacustre nel quale si muovono varie figure, tra cui un pastore, uomini a piedi e a cavallo, un gruppo di persone su un carretto trainato da una coppia di cavalli. Sulla sinistra si scorgono una chiesetta con campanile dal tetto aguzzo e collocato al centro della facciata, casupole e un mulino a vento, di ascendenza nordica. Come ampiamente sottolineato dalla critica, l'affresco inserisce in una veduta paesistica la divisa personale di Federico II Gonzaga del Monte Olimpo, impresa di fedeltà, associandola al motivo del labirinto, forse un'allusione all'idrografia della città di Mantova o, più simbolicamente, al concetto di inattaccabilità e protezione del monte stesso. Il restauro del 1926-1928 aveva ampiamente integrato il paesaggio nella parte destra: tali integrazioni sono state in seguito rimosse e sostituite da tratti che riprendono, continuandolo, il disegno dei motivi architettonici e degli intarsi marmorei
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267705-7
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0