Il locale corrisponde al mezzanino basso del piano nobile della controtorre sud della fortezza di San Giorgio. Lo stanzino di piccole dimensioni è accessibile dal collegamento Nodi-Catenelle, a sua volta raggiungibile dalla Sala delle Armi, tramite un passetto con rampa discendente. L'ambiente, a sviluppo longitudinale con volta ribassata e lunette parietali, presenta una sola finestra ad est ricavata entro un recesso, rifinito con stipiti lapidei (si veda la scheda OA relativa alla mostra di nicchia NCT 03 03267409). I lati lunghi e corti presentano rispettivamente 4 e 3 lunette ciascuno, articolate in corrispondenza degli angoli in 2 vele. Si segnala la mostra di porta che impreziosisce l'accesso dal Camerino dei Nodi, copia novecentesca dell'originale collocata presso le Catenelle (si veda la scheda OA relativa con NCT 03 03267408)
- OGGETTO decorazione plastico-architettonica
- AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
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ATTRIBUZIONI
Bartolino Da Novara (notizie Notizie Seconda Metà Sec. Xiv-primo Decennio Sec. Xv): architetto
- LOCALIZZAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
- INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piccolo gabinetto che si affiaccia sul lago chiude il mezzanino basso della controtorre sud, ultimo della triade di stanzini composta, oltre al presente, dal Camerino delle Catenelle e da quello dei Nodi. Prima del restauro del 1927, il locale non mostrava l'odierno aspetto: era privo dell'attuale parete divisoria che lo separa dai Nodi (forse eliminata in epoca asburgica per necessità d'uso). Il complesso dei tre camerini appartiene ad una prima fase riferibile alla marchesa Isabella d'Este, circoscrivibile agli anni del suo soggiorno in Castello (1490-1519) e attestata dalle decorazioni rinvenute negli altri due stanzini. Durante l'intervento degli anni Venti vennero infatti eliminate le superfetazioni successive, dovute probabilmente a Federico II (al potere tra il 1519 ed il 1540, il Gonzaga dovette fare approntare forse in questi luoghi i suoi celebri camerini da bagno), per riportare alla luce gli apparati isabelliani. Nel presente locale, a differenza degli altri, durante il restauro non venne rinvenuta alcuna ornamentazione pittorica (Cottafavi 1930). E’ difficoltoso attribuire un utilizzo certo a tali locali, già destinati, secondo Giannantoni e Cottafavi, ad uso biblioteca: Brown ne ribadisce, in diverse occasioni all’interno del contributo del 2005, la versatilità di funzione. Ancora tra il 1502 ed il 1507 le fonti documentarie menzionano la posa di pavimenti presso alcuni locali dell’estense, tra cui è possibile, ma non determinabile, fossero ricompresi gli ambienti menzionati (Brown 2005). I camerini della controtorre sud ebbero in seguito un comune destino: durante la dominazione asburgica vennero utilizzati come ambienti di servizio degli archivi (latrine e magazzini). La cronologia proposta è del tutto indicativa, estesa dall'epoca isabelliana a quella federiciana, nonostante il soffitto paia piuttosto un'integrazione novecentesca sull'esempio delle volte ribassate di Nodi e Catenelle (Cottafavi non esplicita nulla in merito al coperto del presente locale)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267411
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0