L'ambiente, di modeste dimensioni, era originariamente parte di un unico locale voltato a botte assieme al Corridoio interno delle Carceri e all'adiacente stanza (già prigione di Montanari e di Tazzoli): l'attuale aspetto si deve alla tramezzatura realizzata in epoca asburgica. Una medesima decorazione nella fascia alta delle pareti percorreva infatti unitariamente l'ambiente originario (diversi lacerti nelle tre stanze testimoniano la continuità ornamentale). Quello che rimane delle specchiature nere contornate da cornici a finto marmo pare potersi ricondurre ad una preparazione pittorica graffita su intonaco, ovvero sia la fase iniziale di una decorazione non portata a completamento (tale supposizione è frutto di un’analisi materiale, non suffragata da fonti bibliografiche). Resti di tale ornamentazione sono rintracciabili su una sola parete del carcere Grioli-Orsini, quella posta a settentrione. Il locale, con solaio piano a travetti, presenta una sola finestra con doppia grata sulla parete occidentale, mentre nella parete settentrionale trova collocamento una lapide storica in memoria di Giovanni Grioli