allegoria della Patria con giovane soldato caduto/ partenza e la morte dei soldati
monumento ai caduti a cippo,
ca 1923 - ca 1925
Andreotti Libero (1875/ 1933)
1875/ 1933
Il monumento è costituito da un basamento cementizio ove sono collocati due pannelli di bronzo lavorati a bassorilievo che raffigurano la partenza e la morte dei soldati. Sopra il basamento vi è un imponente gruppo bronzeo composto dalla figura di una donna rappresentante la Madre Patria che tende un arco a difesa del nemico, mentre sul suo grembo riposano le spoglie di un giovane soldato caduto. Traspare dall'opera scultorea la compattezza della massa plastica che si accompagna a un senso della bellezza tradizionale della forma. Compare la lista dei caduti
- OGGETTO monumento ai caduti a cippo
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
CEMENTO
PIETRA
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MISURE
Profondità: 255cm
Altezza: 255 cm
Larghezza: 600cm
: 600 cm
: 360cm
: 360 cm
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ATTRIBUZIONI
Andreotti Libero (1875/ 1933): scultore
- LOCALIZZAZIONE Viale Santuario
- INDIRIZZO Viale Santuario, Saronno (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento dei Caduti di Saronno è il risultato di un concorso indetto dall’amministrazione comunale nel 1922 e vinto dallo scultore Libero Andreotti (Pescia – 15 giugno 1875/ Firenze 4 aprile 1933). La produzione di Andreotti, in marmo e in bronzo, di questi anni, fu abbondante e risente, pur attraverso una certa stilizzazione, della formazione classico-accademica. Tre anni dopo (1925) fu materialmente realizzato grazie al volere di un apposito Comitato costituito da rappresentanti di reduci saronnesi. Inizialmente l'opera fu collocata in piazza Cadorna, esattamente all'inizio dell'attuale sottopassaggio ferroviario eseguito nell'anno 1932. Nello stesso anno venne trasferito nell'attuale sede, vale a dire a est di Casa Morandi, defilato dal viale di platani che accompagna i fedeli al Santuario. Dopo la seconda guerra mondiale sono state aggiunte delle lastre recanti i nomi dei caduti del secondo conflitto mondiale. (Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 3 p. 151 - 1961; Aceti Carlo, Saronno, caro borgo - Saronno, Rotary Club 1966; Pizzorusso Claudio/ Lucchesi Silvia, Libero Andreotti-Trent'anni di vita artistica-Lettere allo scultore - Leo S. Olschki editore 1997). Andreotti Libero: nacque a Pescia il 15 giugno 1875. Dopo una breve permanenza a Palermo si stabilì nel 1899 a Firenze, dove trovò modesta occupazione in una tipografia e iniziò (nel 1902) a modellare in creta nello studio di Mario Galli, che gli aveva dato ospitalità. Espose per la prima volta a Venezia nel 1905; l'anno seguente, a Milano, la sua opera interessò vivamente il mercante d'arte A. Grubicy; dal 1909 al 1914 a Parigi espose con successo al Salon d'Automne e alla Galérie Bernheim Jeune. Proprio a Parigi, caduta ogni traccia di giovanili esperienze impressionistiche, maturò nell'Andreotti quella ricerca della compattezza nella massa plastica, che è costante della sua arte e si accompagna a un senso della bellezza tradizionale della forma, esente, però, dai coevi e comuni contenutismi letterari. G. Apollinaire (L'Opinion, 29 apr. 1911) scriveva che l'Andreotti aveva rinnovato l'arte italiana della medaglia. Del periodo parigino si ricordano (entrambe del 1912) la Donna con i cembali e una Danzatrice (sala di musica di casa Ch. Sterne a Parigi), sensibile ad echi della scultura di A. Maillol, e il gruppo in bronzo di Diana ed Atteone, commissionato da Ph. Sassoon nel 1914 (oggi conservato a Firenze, nella villa de Marinis). Rientrò in Italia nel 1914 e partecipò alla prima guerra mondiale. Stabilitosi a Firenze, dal 1920 insegnò plastica al R. Istituto d'arte e fu a capo del cenacolo detto "dell'Antico Fattore". La sua produzione di questi anni, in marmo e in bronzo, fu abbondante e risente, pur attraverso una certa stilizzazione, della formazione classico-accademica. Ricordiamo tra l'altro: il monumento ai Caduti di Roncade (1922), il monumento ai Caduti di Saronno (1924), il monumento alla Madre Italiana in Santa Croce a Firenze (1924-1-925), il Cristo risorto nell'Arco della Vittoria a Bolzano (1928) e il gruppo di Africo e Mensola (Roma, Galleria naz. d'arte moderna, 1933). Morì a Firenze il 4 apr. 1933. Le opere dell'Andreotti, che hanno esercitato ampia e diffusa influenza sulla scultura italiana, si trovano in gallerie d'arte moderna italiane (Firenze, Venezia, Milano, Torino, Ricci Oddi di Piacenza) ed estere (Nantes, Budapest, Vienna, Minneapolis, Honolulu, Lima). Un notevole gruppo di bronzi e marmi sono ancora presso i figli, a Firenze, dove si trovano anche i bozzetti inediti del monumento ai Caduti di Milano e numerosi modelli. Un gruppo di suoi disegni sono al Gabinetto disegni e stampe di Firenze, altri al Museo d'arte moderna a Mosca, altri in collezioni private (Ojetti, T. De Marinis, A. Carpi, B. Cicognani) e presso la famiglia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303254329
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- ISCRIZIONI lato anteriore, sulla formella in bronzo, in basso a destra - L.A - capitale - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0