Vittoria alata “incatenata al Piave"
monumento ai caduti a fontana,
ca 1923 - ca 1924
Minerbi Arrigo (1881-1891/ 1960)
1881-1891/ 1960
Figura di donna alata in bronzo, avvinta per i piedi ad un pilone di ponte, in atto di compiere lo sforzo finale per liberarsi dalla stretta. Rappresenta la Vittoria alata “incatenata al Piave” secondo l’espressione di Gabriele D’Annunzio. Sull’imponente pilone in pietra spicca la dedica “Cuggiono agli artefici della vittoria” e l’acqua che lo circonda vuol rappresentare quella del famoso fiume
- OGGETTO monumento ai caduti a fontana
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
PIETRA
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ATTRIBUZIONI
Minerbi Arrigo (1881-1891/ 1960): scultore
- LOCALIZZAZIONE Piazza della Vittoria
- INDIRIZZO Piazza della Vittoria, Cuggiono (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 29 febbraio 1918 Donna Vincenza Calderari Kuster donò una vecchia casa con un ampio giardino situata davanti al suo palazzo perché fosse demolita e nello spazio risultante fosse realizzato un Parco delle Rimembranze in onore dei soldati cuggionesi caduti nel recente conflitto. Il comune accettò la donazione e si impegnò ad eseguire la volontà della donatrice. Dopo cinque anni dalla donazione essendo, ancora invasa la volontà della Calderari, il 24 marzo 1923 l’amministrazione comunale nominò una commissione per la sua realizzazione che propose di erigere un monumento al centro del parco. Si pose la prima pietra nel 1923, fu inaugurato nel 1924 e venne a costare circa 110 mila lire. (Un esemplare simile fu, dallo stesso autore Minerbi, eseguito per il Vittoriano, dove spicca all’ingresso principale, su un’alta colonna di granito, e un altro fu fatto per la città di Ferrara). Fino al 1960 circa gli alberi di piazza Della Vittoria conosciuta come “Il Piave” erano circondati da una protezione in ferro con affissa una targa recante il nome di ogni caduto cuggionese. La piazza viene completamente ridisegnata nel 2001. (www.comune.cuggiono.mi.it). Arrigo Minerbi di Ferrara frequentò un corso d’Arti e Mestieri a Ferrara. Trasferitosi a Firenze, vi frequentò nel 1902 la scuola libera del nudo dell’Accademia di Belle Arti. All’Accademia fu allievo di Giovanni Fattori, ma il soggiorno fiorentino contribuì anche ad approfondire le sue conoscenze della scultura rinascimentale, che emergeranno nelle sue opere successive. Si trasferì poi a Genova. Sia negli anni fiorentini sia in quelli genovesi il Minerbi non perse i contatti con Ferrara e continuò a eseguire opere destinate alla sua città natale, per lo più sculture funerarie e opere decorative. Dopo aver lavorato come ceramista, decoratore, formatore e stuccatore a Firenze, a Ferrara stessa e a Genova, si trasferì a Milano dove, nel 1919, si rivelò alla critica ed al pubblico con una mostra personale alla Galleria Pesaro. Gli anni venti furono un periodo di intensa attività per il Minerbi, coinvolto soprattutto nella scultura funeraria di committenza privata e nei monumenti ai caduti della grande guerra. Negli anni trenta si verificò un ulteriore mutamento del linguaggio del Minerbi in chiave ancor più tradizionale e naturalistica con riferimenti più espliciti all’arte del passato, soprattutto al rinascimento e al classicismo seicentesco. A causa delle persecuzioni razziali, iniziate nel 1938, il Minerbi lasciò Milano nel 1943 e si rifugiò a Roma nella casa Opera Don Orione, dove rimase per circa due anni. Gli anni cinquanta furono un periodo di intensa attività soprattutto nel campo dell’arte sacra e dell’arte funeraria. (Ai caduti di tutte le guerre - Editore Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Milano 1990 p. 1082; Scardino Lucio, Arrigo Minerbi e gli scultori della Fornace Grandi di Bondeno - Ferrara 1998 ed. Liberty House; Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 74 pp. 593-596 anno 2010; Cazzani Alberta, I Monumenti e i Giardini celebrativi della Grande Guerra in Lombardia- Il censimento per le province di Brescia, Milano e Monza Brianza - 2012 Paolo Gaspari Editore)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303243629
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI lato sinistro - CUGGIONO AGLI - a caratteri applicati -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0