San Giuseppe

dipinto, post 1790 - 1799

Primo piano, tre quarti verso destra di san Giuseppe raffigurato anziano, con barba e capelli bianchi, con in mano un ramo di gigli bianchi

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 49 cm
    Larghezza: 35,7 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bresciano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Faglia-Torri
  • INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto a causa del non buono stato di conservazione è di difficile lettura e anche l'attribuzione, genericamente indicata in un pittore bresciano della fine del Settecento da Terraroli, trova qualche difficoltà ad essere meglio precisata. Entrato nella Pinacoteca grazie al lascito di Pietro Bartolomeo Repossi come una semplice "testa di S. Giuseppe con cornice dorata" (Maggi, 2003-2004, p. 110), fu successivamente attribuita da Luigi Repossi (1855, p. 14) al Moretto, attribuzione che, seppure non sposata, fu causa di fraintendimenti che portarono a riconoscere erroneamente nel dipinto di Giuseppe Vermiglio raffigurante San Giacomo maggiore, l'opera lasciata dal Repossi. Tale fraintendimento è stato solo recentemente sanato (G. Fusari, Alessio Antonio Rota: tracce per una doverosa riscoperta, in La Cultura della Memoria. Uomini libri e carte della Biblioteca Morcelliana, Quaderni della Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi, n. 3, Roccafranca (Bs) 2002, p. 53) grazie al ritrovamento di un breve elenco delle opere in possesso di Alessio Antonio Rota tra le quali figurava appunto il dipinto del Vermiglio con l'altisonante attribuzione a Caravaggio. I caratteri stilistici, comunque, lasciano pensare a un artista attivo nel bresciano nella seconda metà del Settecento, non distante dalla maniera di Antonio Dusi, ma da lui discosto per la pennellata più franta e sfrangiata e per il colore meno compatto e fragrante. In via del tutto ipotetica è possibile avvicinare questo dipinto della Pinacoteca Repossi alle opere del poco conosciuto Stefano Geroldi che firma due tele raffiguranti il Battesimo di Cristo e San Giorgio e il drago nel Santuario della Madonna della Misericordia di Bovegno, uniche opere conosciute del pittore dopo il trafugamento di altre due tele, datate 1774, dalla parrocchiale di San Lorenzo a Magno di Bovegno. Come nella tela clarense, in questi dipinti triumplini, si nota il disgregarsi della forma a tutto vantaggio del movimento cromatico dato dalla pennellata sugosa e vibrante, così come si nota, soprattutto nella tela del Battesimo di Cristo, un trattamento assai simile delle fisionomie che riprende, seppure nel generale sfaldamento della compattezza disegnativa, il carattere di transizione di molte delle opere del longevo salodiano Sante Cattaneo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300641795
  • NUMERO D'INVENTARIO D00030
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • ISCRIZIONI al verso della tela, in alto al centro - A BON - lettere capitali - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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