La cappella, che presenta sulla fronte, nel sottarco e nelle lesene una decorazione assai semplice e, all'ingresso una balaustra, è interamente affrescata da scene e simboli riguardanti la Passione di Cristo. A): parete sinistra: l'incoronazione di spine, sormontata dal ritratto a monocromo del vescovo Ulmeo cui la cappella è dedicata. B) volta: a sinistra: la scena del Cristo deriso; a destra: il Commiato del Cristo della madonna; al centro angeli in volo reggenti i simboli della Passione. C) parete destra: l'orazione nell'orto, sormontata dal ritratto a monocromo del vescovo Feliciano Niguarda. D) parete di fondo: angeli con altri simboli della Passione. L'altare a parete di fondo e racchiude una tela di P. Ligari raffigurante: la Deposizione. Dietro la tela vi è una nicchia contenente un crocifisso ligneo e la statua della Madonna ai suoi piedi. Sulla fronte della cappella, al centro dell'arco, è posto lo stemma di Morbegno
- OGGETTO decorazione plastico-pittorica
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MATERIA E TECNICA
marmo/ intaglio/ intarsio
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda Ambito Lombardo
- LOCALIZZAZIONE Morbegno (SO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella cosiddetta "del Crocifisso", iconograficamente unitaria, fu allestita dal Comune di Morbegno, cui apparteneva anche prima e di cui reca lo stemma alla sommità dell'arco, in onore del vescovo Matteo Nemeo di Morbegno nel 1716, per accogliere la reliquia della Santa Spina che Guglielmo V, duca di Baviera aveva donato nel 1584 al vescovo Feliciano Niguarda e che questi lasciò alla Comunità il 4 luglio 1608, dopo averla posta con l'autentica ducale entro una teca in legno munita di sigilli (atto redatto dal notaio Vincenzo Niguarda in tale data). Ricaviamo queste notizie da due articoli di R. Rappella (maggio 1926 e maggio 1968) che ci informa inoltre dell'esistenza dell'altare della Comunità anteriormente alla donazione della reliquia egli stesso sostiene infatti che un certo don Vincenzo Laura aveva fatto costruire a sue spese nel 1634 (7 giugno) un altare per porvi la Santa Spina solo in un secondo momento essa viene traslata nell'altare già esistente, della Comunità del Santo Crocifisso. Rapella non ci dice quando ma dobbiamo supporre non dopo il 1716, data in cui sono terminanti gli affreschi che la ornano attualmente attribuibili, per ragioni stilistiche al pittore Pietro Bianchi da Como, tutti iconograficamente collegati a quella che dovette essere la funzione più importante della cappella così ristrutturata, quella cioè di custodire la preziosissima reliquia (fino al 21 dicembre 1726, quando fu collocata nella volta del coro)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300223868
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI Parete sinistra - MATTHEO VLMEO MORBINIENSI LAODICEA EPISCOPO PATRIA 1716 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0