cartiglio con iscrizione

dipinto,

Nella piccola tela, piuttosto sbiadita e offuscata, che è collocata nella parte superiore della cornice lignea che racchiudeva la pala dipinta (scomparsa) facendo da cimasa si intravvede un ramo di palma avvolto da un cartiglio con scritta

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Salmeggia Enea Detto Talpino (1546-1558/ 1626)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima cappella a sinistra entrando di San Paolo Converso era probabilmente dedicata ai due apostoli San Simone e San Giuda Taddeo. Infatti sopra l'altare vi era una pala del pittore bergamasco Enea salmeggia detto il Talpino (commissionata da 'Casa Bossa' secondo quanto è scritto in G. e A. Santagostino 1728, p.69; notizia riportata da Morandotti, 1984, p.46), che venne distrutta durante un bombardamento nel 1942 mentre era in deposito nel laboratorio del vecchio Seminario arcivescovile per un restauro. Di essa ci rimane solo una vecchia foto, pubblicata da U. Ruggeri (1966, p.49), tratta dal fondo del prof. Costantino Baroni presso l'Archivio fotografico comunale di Milano (che ho potuto anche controllare). Il dipinto, attribuito al Peterzano dal Torre (1674) e aa Latuada (1737) è dichiarato di Enea Salmeggia da tutti gli altri autori del Settecento e dell'Ottocento (cfr. Bibliografia), fino a Mezzanotte-Bascapé che lo dicono distrutto durante la II guerra mondiale, aggiungendo che si leggeva la firma "Aemilio Salmatio" appiè del dipinto (in realtà la scritta si scorge anche nella fotografia sopra la testa del committente). Della pala ne parla ripetutamente anche U. Ruggeri, oltre che nell'articolo in "Critica d'Arte" 1966, nn.79-80, nella monografia sul Salmeggia nei "I Pittori Bergamaschi. Il Cinquecento", IV, in cui la elenca tra le opere perdute e riporta anche un disegno preparatorio ( con ampi mutamenti), che si trova presso il British Museum (1897-4-10-5).Nella foto si vedono due personaggi con dei libri in mano che levano gli occhi verso un angelo volante reggente nella mano sinistra una sega, mentre nello sfondo appaiono altre figure sedute su una pedana che sembrano intente in una discussione. Da Reau ("Iconographie de l'Art Chrétien") apprendiamo infatti che l'apostolo San Simone assieme all'apostolo Giuda Taddeo, cui è spesso associato avrebbero portato ad Abigair re di Edessa in Mesopotamia delle scritture e una immagine di Cristo e che dopo aver discusso con i Magi persiani sulla vera fede, rovesciate le immagini idolatre, avrebbero tentato di fuggire. Ma alla fine subirono il martirio della sega. E' questo certamente l'episodio rappresentato nel quadro di E. Salmeggia, e in tal modo diviene anche chiaro il soggetto della cimasa: la palma del martirio avvolta da un cartiglio in cui è scritto: "CERTAMINE BONO", che sembra riferirsi al dibattito berbale sulla giusta fede ingaggiato dai due apostoli con i Mgi d'Oriente, che li portò alla morte.Quindi la cimasa rimasta nella cornice della pala della prima cappella a sinistra dell'ingresso della chiesa di San Paolo Converso faceva parte del dipinto del Salmeggia, perduto, e non ha alcuna attinenza (come è chiaro) col dipinto del "Martirio di Santa Eufemia" che ora lo sostituisce nella cappella
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300209144
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nel cartiglio - CERTAMIN [......] BONO - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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