San Nicola da Tolentino
dipinto,
1590 - 1590
Aragoni Aragonio (attribuito)
notizie 1543-1611
Il santo, identificabile per i consueti attribuiti (l'abito a gostiniano, il giglio, i libri, la stella sul petto e il crocifisso), è raffigurato mentre prega davanti al crocifisso, poggiato ad un altare in muratura posto sotto una tettoia lignea, da un foro della quale entra un raggio di luce divina. Il paesaggio circostante è definito in primo piano da un tronco spezzato con convolvoli e da un ruscello, sullo sfondo da colline, dove sono visibili un pastore con gregge e abitazioni. Brano di paesaggio marittimo o lacustre. Su uno steccato è il cartiglio con firma dell'autore
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Aragoni Aragonio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Gravedona (CO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è stato segnalato per la prima volta da Rovetta, che interpreta il soggetto comne S.Gerolamo in abiti agostiniani. Tuttavia, nonostante la presenza di oggetti quali il teschio e il flagello, attribuiti di Gerolamo, pare più lausibile identificare il santo come Nicola da Tolentino, molto venerato nella chiesa in quanto secondo santo dedicatario. In particolare gli attributi ionografici quali la stella sul petto, visibile sull'abito agostiniano, confortano in tale ipotesi, sostenuta anche dalla medesima iconografia del santo negli affreschi della cappella di S. Nicola da Tolentino (a destra dell'altare maggiore): negli stucchi della volta gli angeli reggono un rosario, un flagello e un giglio, mentre nelle scene alle pareti il santo ha un teschio, un libro e una croce. Il dipinto non è stato sinora incluso nel breve catalogo di opere del poco noto pittore bresciano Aragonio Aragonese, fratello del più noto Sebastiano e attivo a Milano per il Cardinale Federico Borromeo come pittore, goegrafo e ingegnere (E. M. Guzzo, ad vocem, in Allgemeines Kunstler- lexicon, Nuova serie, 1990, vol. 3, pp. 806- 7): sono segnalati un Martirio di S. Giacomo nella parrocchiale di Bellaggio, firmato e datato "Aragonus Aragonius brixiensis fecit 1607" (segnalato nel 1882 da G. Frizzoni, in Rivista Archeologica della Provincia di Como, 1882), una mappa delle chiese di Milano firmata" e un fregio affrescato nel palazzo Besta di Teglio, al secondo piano, a putti ed episodi mitologici, eseguito nel 1580 per cmmittenza di Carlo I Besta. L'attività nell'Alto Lario e in Valtellina dell'artista è quindi ulteriormente confermata da quest'opera, per la quale non è stato sinora possibile rinnvenire alcun accenno nella documentazione relativa al convento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300208677
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI Nel cartiglio al centro sulla destra - ARAGONUS/ ARAGONIUS/ BRIXIENSIS/ FACIEBAT/ MDXC - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0