Altare a forma di tempio di pianta quadrangolare con gli angoli ritagliati, circoscritto da una balaustra ad andamento mistilineo in marmo nero e del tipo "Macchia vecchia". Composto di otto colonne abbinate, si alza di quindici gradini, per tre ripiani, sul, piano del tempio. Le colonne in marmo del tipo "macchia vecchia" con capitelli corinzi in rame dorato poggiano su alti stilobati di marmo nero specchi del tipo giallo di Siena e su basi in ottone dorato, e reggono l'architrave neo con il fregio in marmo rosso di Francia. Tra gli intercolmnni diagonali del tempio sono collocate quattro statue in marmo bianco raffiguranti la Fede, la Speranza, la Carità e l'umiltà. Segue un baldacchino in rame dorato imitante il tessuto, sorretto da otto costoloni a volute uniti da festoni dorati. Sul fastigio sono seduti quattro angeli in legno dipinto di bianco reggenti una corona di 12 stelle in rame dorato. All'interno del tempietto sorge la mensa con il tabernacolo mentre sotto è il Sacro Speco raggiungibile tramite due scale di raccordo
- OGGETTO altare maggiore
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MATERIA E TECNICA
marmo nero di Varenna/ intaglio
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ATTRIBUZIONI
Merlo Carlo Giuseppe (1690/ 1761)
- LOCALIZZAZIONE Caravaggio (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia dell'altare dalla sua prima ideazione ad opera del Pellegrini nel 1571, fino alla sua completa realizzazione nel 1750 da parte di Carlo Giuseppe Merlo,è stata dettagliatamente ricostruita dalla GATTI PERER che si è potuta valere di documenti relativi alla costruzione della opera conservati nell'Archivio della Cancelleria del Santuario. Da una relazione del Pellegrini,che aveva eseguito sia il disegno che il modello per la nuova chiesa risulta che l'architetto intendeva costruire sotto alla cupola un vero e proprio "tempietto" in "bella pietra" con quattro scale di raccordo verso il Sacro Speco,separato dai fedeli da un cancello. Ma il progetto del Pellegrini non doveva mai essere realizzato,perchè i lavori della Chiesa, iniziati alacremente dal 1571,dopo cinque anni si fermavano per mancanza di fondi. In seguito veniva fatto erigere un altare di legno da Giacomo Carminati che, come da un progetto del 1657 (GATTI PERER),prevedeva 22 statue lignee visibili da due fronti. Scontenti dell'opera gli Amministratori chiedevano la collaborazione di Filippo Juvarra che nel 1712 consegnava sei schizzi relativi all'altare (riprodotti dalla GATTI PERER). Gli Amministratori incaricavano allora B. Maria Quarantini di realizzare l'opera, tenendo presenti i 'disegni dello Juvarra. Quando però si decideva di sottoporre i progetti al Collegio degli Ingegneri di Milano (GATTI PERER),questo ne dava una risposta negativa giudicandoli tecnicamente irrealizzabili. Nel 1735 si incaricava del progetto Carlo Giuseppe Merlo. Dai documenti non è possibile sapere a che punto fossero i lavori del Quarantini e in che modo fosse stato realizzato il disegno dello Juvarra. Il Merlo preparava due nuovi disegni: uno a completamento dell'altare già iniziato ed un secondo di sua invenzione, del quale faceva un modello in legno che veniva esposto ed approvato dal "pubblico" di Caravaggio il 15 luglio 1737. Iniziavano così i lavori che continuavano fino al 1749). Impresario dei lavori era Carlo Nava
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300208180-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0