croce processionale, opera isolata - bottega italiana (sec. XVII)
Sull'asta divisa in tre parti si innesta un piccolo nodo con quattro " teste di cherubini intervallate da trionfi di frutta. Una gola scanalata lo divide dal nodo vero e proprio che, in dimensioni maggiori, ripete il motivo dei cherubini reggenti encarpi incorniciati da volute. Segue un rocchetto con scanalature ioniche, una "capella" decorata da foglie d'acanto, un bocciolo di foglie. I bracci della cornice a doppia profilatura, terminano con una cartella costituita da una conchiglia e due volute includenti una testa di cherubino. All'incrocio dei bracci e sotto i trilobi gigli e piccole volute, un disco con gli stessi motivi a sbalzo al centro della croce. Sul recto Cristo "patiens" coronato di spine a tutto tondo, sul verso a bassorilievo l'Assunta con un ampio panneggio
- OGGETTO croce processionale
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ fusione/ sbalzo
LEGNO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
- LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell' inventario databile tra 1684 e il 1688 é citata "una croce d'argento con un Cristo et manico tutto d'argento figurati per portare mentre si va in Coro i giorni festivi con sua cassa e serratura". Nell'Inv. del 1701: "Una croce grande con il manico fatto d'argento che serve per le processioni diviso esso manico in quattro pezzi con balla grande fatta a rilievo con quattro cherubini ed altro pezzo sopra detta balla in forma di capella con altra balla sopra più piccola con quattro cherubini et sopra detta balla un tulipamo grande che riceve la croce con Crocefisso da una parte e dall'altra una Madonna a rilievo con quattro raggi in mezzo della Croce a gitto con ornamenti nell'estremità della Croce di cherubini con li suoi fiorami". Nel 1709 viene ripetuta la descizione del 1701"altro pezzo in forma di capellatltra il nodo grande e il piccolo" e precisando che il Cristo é a getto e la Madonna a rilievo.Nel 1798 é citata "una Croce grande gestatoria" e cosi nel 1830. Nell'Inv. post 1854 e 30 giugno 1932 "una Croce capitolare d'argento con asta ed anima di legno con quattro ornati di getto in luogo del raggio, cartello d'argento, tre ornati all'estremità di getto con altri otto ornati simili a quelli del raggio, con Crocifisso di getto e l'anima colata di lastra, e tutta la Croce coperta di lastra d'argento del peso complessivo di Kilogrammi Quattro".La croce ha perso nella sua lunga vita le conchiglie terminali di due bracci, il "cartello" citato negli inventari post 1854 e 1932 ma sopratutto ha subito delle trasformazioni: lo documentano i numerosi fori, in particolare nel verso, le descrizioni degli inventari del 1701 e 1709 che indicano una sequenza dei nodi, della "capella" e del tulipano diversa da quella attuale, la mancanza di un tassello di lamina d'argento sotto la figura della Vergine. Stilisticamente i caratteri dei nodi sono riconducibili ad opere del XVI secolo: sono simili l'asta della croce astile stazionale del Duomo di Milano, opera comasca o valtellinese datata 1565 ca. (Bossaglia, Cinotti,Tesoro e Museo del Duomo, p. 61), una croce forse comasca e una genovese datata 1575 riprodotte da Zastrow (O.Zastrow, Capolavori di oreficeria sacra nel comasco, pp. 36, 47). La croce invece, con i bracci rivestiti di lamine lisce terminanti in volute e teste di cherubini, trova rispondenza nella croce dei Bragadin del Duomo di Vicenza databile alla prima metà del XVII secolo (Oggetti sacri del secolo XVI nella Diocesi di Vicenza,1980 p. 33), nella croce che l'orafo Giuseppe Conte eseguì nel 1677 per la chiesa di S. Maria di Castello di Castrovillari (Cosenza) e nelle tre croci della chiesa della Maddalena di Morano Calabro (Cosenza), di S.Maria del Colle di Mormanno (Cosenza) opera napoletana del XVII secolo e della chiesa di S.Abbondio di Rogolo (Sondrio) datata 1628; "Questa Croce la fatta fare la compagnia di Napoli dello Comune di Role l'anno 1628"(Inventario degli oggetti d'arte d'Italia Calabria, 1933, pp. 162, 192 ,202; Inv. degli oggetti d' arte, Sondrio, 1938 ,p. 241).L'incoerenza stilistica dell'opera potrebbe derivare dall'argentiere ancora indeciso tra il vecchio e il nuovo o -ed é più probabile- dall'utilizzazione nel secolo XVII di elementi preesistenti, ad opera di un artigiano il cui ambito culturale non é precisabile perché i termini di paragone spaziano, come si é visto, da Como a Genova, da Napoli a Cosenza
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300205833
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0