San Carlo Borromeo

dipinto murale, 1712 - 1713

La volta a botte della cappella destra presenta una quadratura a monocromo grigio che si apre in un "cielo" in cui è rappresentata la Gloria di san Carlo Borromeo. I santo, dalla svolazzante e ampia veste rossa, con aureola raggiante, allarga le braccia in segno di commiato, sollevato in alto da un grande angelo alato. Dalle nubi emergono, talora solo accennate, talora più definite, delle figure che lo accolgono tendendogli le mani. Più in alto, putti in volo con le palme del martirio e un cartiglio colla scritta "in hoc signo vinces". Alla base della volta, collocati simmetricamente rispetto alla scena centrale, son quattro angeli con simboli religiosi: i due di destra hanno l'ancora (simbolo della Speranza), il flagello e la corona di spine (simboli della Passione); i due di sinistra, la croce (simbolo della Fede) e il calice con l'ostia raggiante (simbolo della Fede). Questi angeli reggono due targhe con cornici a volute che racchiudono due scene a monocromo relative alla vita di san Carlo Borromeo. A destra è raffigurata la processione di penitenza nel tempo della peste. Dalla parte opposta è raffigurata l'approvazione delle regole per le Confraternite da parte del Pontefice

  • OGGETTO dipinto murale
  • ATTRIBUZIONI Bianchi Pietro Detto Bustino (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Morbegno (SO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esecuzione dell'intero ciclo di affreschi è documentata nel Libro della Confraternita del SS. Confraternita del SS. Sacramento, da cui si ricava la notizia che negli anni 1712-13 la Confraternita fece affrescare la chiesa al "sig. Pietro Bianchi pittore di Como", con una spesa complessiva di 200 filippi. Il pittore aveva già operato a Morbegno nel Santuario dell'Assunta (1703-1706), nella chiesa di Sant'Antonio (1707) e avrebbe lavorato anche negli anni successivi, nella collegiata di San Giovanni (1716). In San Pietro l'artista svolge un ciclo di grande impegno e di grande interesse iconografico, lavorando su un vasto programma dettatogli probabilmente dalla Confraternita committente e legato alla storia della chiesa di San Pietro. Infatti, è evidente nel ciclo un messaggio fortemente carcato verso l'esaltazione della religione cattolica e delle sue istituzioni contro gli attacchi del protestantesimo e questo è da mettere in relazione con la circostanza che vide la chiesa di San Pietro assegnata per un certo periodo ai protestanti per la celebrazione dei loro culti (dal 1560 al 1620), negli anni delle contese religiose in Valtellina.Le pareti interne della chiesa presentano un vasto ciclo di affreschi, che ricopre interamente la controfacciata, le volte della navata, delle cappelle e del presbiterio, le lunette e l'abside. L'intero ciclo è legato da quadrature che sottolineano l'architettura delle volte e che continuano con motivi decorativi nei sottarchi tra le campate e in quelle delle cappelle e del presbiterio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300204176A-5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI Sul cartiglio di San Carlo - IN HOC SIGNO VINCES - maiuscolo - a pennello nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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