Madonna in trono con Bambino

statua, 1440 - 1440
  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI De Bustis Ardiginus (notizie 1438-1450): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La piccola statua, ora sistemata in una nicchia incavata sulla parete sud della Sagrestia di S. Bartolomeo, scolpita su tutti e quattro i lati, è appoggiata su una base quadrangolare, composta da una prima fascia liscia (con scritta incisa sul lato anteriore), una seconda fascia scolpita tutt'attorno: davanti con quattro rose diverse racchiuse entro cornici quadrate, dietro con una rosa centrale da cui dipartono due rami ondulati terminanti con un fiore e un bocciolo, mentre sui lati sono scolpiti due mascheroni umani (di cui quello a sinistra è capovolto a testa all'in giù) dalla cui bocca escono ancora due rami con la rosa e il bocciolo. Su questo parallelepipedo che si restringe a sguancio è appoggiata la statua composta da un piccolo basamento liscio inciso tutt'attorno da una scritta in due righe sovrapposte e dalla figura della Vergine seduta si sbieco (i due piedi spuntano sotto la veste dal lato destro) su una scranna coperta da un morbido drappo che scende fino a terra da cui spuntano curiosamente le teste e le zampe di due leoni, che evidentemente decorano i braccioli. La Vergine seduta in trono e incoronata come Maria Regina tiene con la destra un mazzo di rose (i gambi, forse di metallo, sono scomparsi ma vi è un foro nella mano di Maria) e con la sinistra sostiene il Bambino seduto sulla sua gamba sinistra, vestito da una breve tunica che lascia vedere le gambe e i piedi nudi incrociati, e stringe con la destra il velo della madre e con la sinistra un uccellino (sembra). Le iscrizioni intorno alla base della statua ci informano che il frate Giovanni da Sorisole (un borgo presso Bergamo) commissionò questa Madonna nel 1440 al maestro Ardigino de Busto di Milano. Dopo molte ricerche, l'ipotesi che la statuetta ora in S. Bartolomeo provenisse dalla distrutta chiesa S. Stefano si fa certezza. Negli "Annali di S. Stefano e S. Bartolomeo" di Clemente Zillioli (1728, ms. B. C. B.) trovo la conferma che frate Giovanni era un domenicano di una certa importanza nel convento di S. Stefano: infatti il "16 ottobre 1441", il convento fa carta di Procura al p. Giovanni da Sorisole. Atti di Antonio da Cerro" (vol. I, p. 73). La sua attività di procuratore e di sindaco dei frati predicatori è confermata anche da alcune pergamene del fondo Orfanatrofi (B. C. B.) datate 12 nov.1432 (n. 1313), 4 nov. 1433 (n. 1137) e 27 nov. 1434 (n. 1133). Si può concludere dunque che padre Giovanni da Sorisole fece fare per una cappella o un sepolcro della chiesa di S. Stefano la statua della Madonna a tutto tondo, in modo che fosse staccata dal muro e visibile da tutti i lati, aggiungendo anche il dono di un bel paramento e un calice. Per quanto riguarda lo scultore, consultando il ricchissimo Archivio della Confraternita della Misericordia di S. Maria Maggiore (MIA, in deposito alla B. C. B.) ho trovato una traccia della sua attività: 31 ottobre 1439, Cimergia magna (sagrestia) di S. Maria Maggiore: l'architetto Bortolasio Moroni di Albino accetta come socio per la costruzione del campanile il maestro Ardighino figlio di Ziliolo de Busto de Mediolano... (MIA, perg. 4928); 2 dicembre 1441, la Fabbrica della chiesa di S. M. Maggiore affitta ad Ardighino de Busto "una pezza di terra con edifici e fontana in Vicinia de Antescollis a Bergamo per anni 4..." ( MIA, perg. 1472). Queste notizie le trovo anche confermate in A. Pinetti: "Cronistoria artistica di S. Mania Maggiore" (in Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo a. 1925 e 1926) nelle pagine in cui tratta la costruzione del campanile: fra i collaboratori dell'Architetto Moroni è citato il Magister Ardighinus fino all'anno 1450
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202366
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul lato frontale - HOC OPUS FECIT FIERI FRATER/ UNO PULCHRO PARAMENTO/ FRATER IOHANES/ DE SORISELE/ ARDIGIN(US) DE MEDIOLANO FECIT HOC OPUS - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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